Assemblea Generale ONU approva risoluzione contro l'occupazione israeliana: tensioni in aumento

Assemblea Generale ONU approva risoluzione contro l’occupazione israeliana: tensioni in aumento

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Assemblea Generale ONU approva risoluzione contro l'occupazione israeliana: tensioni in aumento - Fonte: Adnkronos | Gaeta.it

Un significativo voto nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha evidenziato le crescenti tensioni internazionali legate alla situazione in Medio Oriente. Con 124 voti a favore, è stata approvata una risoluzione non vincolante che richiede il ritiro di Israele dai territori palestinesi occupati entro un anno. Questa decisione, accolta con vigore da alcuni Paesi, ha sollevato critiche da parte di Israele e degli Stati Uniti, riflettendo le continue divisioni su questo tema.

Il contenuto della risoluzione e le reazioni di Israele

Questa risoluzione non vincolante afferma l’intenzione della comunità internazionale di porre fine all’occupazione israeliana dei territori palestinesi, iniziata nel 1967. Sette anni dopo, nel 1973, la Corte internazionale di giustizia ha emesso un parere consultivo che ha definito “illegale” questo stato di occupazione. La risoluzione dell’Assemblea Generale si basa su queste conclusioni e sollecita il governo israeliano a ritirarsi, riconducendo così la questione in un contesto di diritto internazionale.

Le reazioni israeliane sono state immediate e piccate. Israele ha descritto la risoluzione come “cinica” e “distorta”, sostenendo che non riflette la posizione reale e complessa del conflitto in atto. Oren Marmorstein, portavoce del ministero degli Esteri israeliano, ha accusato la decisione di essere “scollegata dalla realtà”, sostenendo che essa sia destinata a fomentare il terrorismo e a mettere in pericolo gli sforzi per stabilire una pace duratura nella regione.

Parallelamente, il voto ha visto 43 Paesi astenersi, tra cui Germania e Italia, mentre Israele, Stati Uniti e altri 12 Stati hanno votato contro. Alcune nazioni non hanno preso parte al voto, sottolineando le differenze di opinione all’interno della comunità internazionale riguardo alla questione israelo-palestinese.

Le preoccupazioni per la sicurezza e le violenze in Libano

A fronte delle tensioni politiche, un altro sviluppo significativo riguarda l’aumento della violenza in Libano, dove conflitti armati hanno avuto eccezionali ripercussioni. L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, ha denunciato un recente attacco che ha colpito Hezbollah, esprimendo preoccupazioni riguardo le tragiche conseguenze per i civili coinvolti. Turk ha dichiarato che gli autori di questi atti violenti devono essere chiamati a rispondere delle loro azioni, in rispetto del diritto internazionale.

Secondo Turk, un attacco condotto senza chiarezza riguardo all’identità dei bersagli, che possono essere civili o membri di gruppi armati, innalza interrogativi sull’applicazione delle normative sul diritto internazionale umanitario. Le considerazioni espresse dall’Alto commissario esemplificano la complessità del contesto bellico attuale, in cui le differenti parti coinvolte operano in un ambito di crescente incertezza e instabilità.

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e le sue deliberazioni

In un clima di crescente allerta per la sicurezza, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà per discutere le recenti violenze e l’ondata di esplosioni che ha interessato diverse aree del Libano. La riunione, convocata su richiesta dell’Algeria, è fissata per venerdì alle 15 ora locale, corrispondenti alle 9 in Italia. La discussione si concentrerà sull’analisi delle conseguenze degli attacchi e sull’efficacia delle misure di sicurezza adottate nei territori coinvolti.

Questa convocazione giunge in un momento critico, visti i recenti sviluppi nella regione e la crescente preoccupazione per la stabilità del Libano. Il Consiglio, composto da 15 membri, è chiamato a esprimere una posizione che possa fungere da indirizzo per la comunità internazionale, valutando azioni che possano contribuire al ripristino della sicurezza e al sostegno ai diritti umani in un contesto così delicato e complesso.

Ultimo aggiornamento il 18 Settembre 2024 da Sofia Greco

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