Assistenza infermieristica: le nuove strategie del Veneto per affrontare la carenza di personale

Assistenza infermieristica: le nuove strategie del Veneto per affrontare la carenza di personale

La Regione Veneto affronta la carenza di personale infermieristico con un piano straordinario, introducendo l’assistente infermieristico per ottimizzare le risorse e migliorare l’assistenza sanitaria.
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Assistenza infermieristica: le nuove strategie del Veneto per affrontare la carenza di personale - Gaeta.it

Il tema della carenza di personale infermieristico è diventato una questione di rilevante interesse sia a livello nazionale che internazionale, con effetti diretti anche nella regione del Veneto. Durante il Forum Risk Management, tenutosi ad Arezzo dal 26 al 29 novembre, Claudio Costa, direttore delle Risorse Umane del Servizio Sanitario Regionale del Veneto, ha affrontato l’argomento, delineando le misure adottate dalla Regione per fare fronte a questa problematica.

Il ruolo dell’assistente infermieristico

L’assistente infermieristico si configura come un operatore sanitario che si colloca in un’area cruciale della filiera assistenziale. Completando il lavoro svolto dagli infermieri professionisti e gli operatori socio-sanitari , questa figura articola un nuovo modello di assistenza che potrebbe rivelarsi determinante per ottimizzare i servizi sanitari. È fondamentale chiarire che, nonostante il coinvolgimento di queste figure, la responsabilità ultima dell’assistenza rimane in capo all’infermiere professionista. Ad oggi, la carenza di personale infermieristico ha sollevato interrogativi e richieste pressanti di cambiamento nei vari settori del servizio sanitario, anche e soprattutto in Veneto.

Strategie per affrontare la mancanza di infermieri

In risposta alla carenza di infermieri, la Regione Veneto ha intrapreso una serie di iniziative audaci per migliorare la situazione. Secondo quanto dichiarato da Costa, è stato approvato nel mese di agosto un piano straordinario. Questo piano ha come obiettivo primario il potenziamento delle risorse umane, specialmente nel settore infermieristico. La proposta prevede l’assegnazione di compiti specifici all’assistente infermiere, un cambiamento atto a gestire alcune delle cure di base attualmente in carico agli infermieri professionisti.

Questo approccio serve a liberare tempo prezioso per gli infermieri, affinché possano concentrarsi su mansioni più complesse e in linea con le loro specifiche competenze. Queste ultime comprendono le funzioni di presa in carico del paziente, educazione sanitaria, empowerment e supporto al caregiver. La Regione si propone, in questo contesto, di ridurre il carico lavorativo degli infermieri e di migliorare la qualità complessiva del servizio sanitario rivolto alla popolazione.

Implicazioni per il servizio sanitario veneto

L’attuazione di queste strategie avrà impatti significativi sul servizio sanitario regionale. L’inserimento dell’assistente infermieristico nella filiera dell’assistenza non solo affronta il problema immediato della carenza di infermieri, ma si propone anche una ristrutturazione della modalità di erogazione delle cure. Questa nuova organizzazione del lavoro potrebbe non solo migliorare l’efficienza del sistema, ma anche garantire un’assistenza più completa e personalizzata per i pazienti. La speranza è che tali misure possano rispondere in modo concreto e tempestivo su una questione sempre più attuale e che il modello veneto possa fungere da esempio per altre regioni italiane.

Il panorama della salute in Veneto sta cambiando, e con queste innovazioni, la regione punta a rispondere alle sfide attuali in modo efficace e lungimirante. La partecipazione e l’impegno delle diverse figure professionali nel sistema sanitario risultano essenziali per raggiungere risultati concreti e migliorare l’assistenza ai cittadini.

Ultimo aggiornamento il 29 Novembre 2024 da Marco Mintillo

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