Associazioni ambientaliste pronte a presentare reclamo alla Commissione Europea per violazione di direttive ambientali

Associazioni ambientaliste pronte a presentare reclamo alla Commissione Europea per violazione di direttive ambientali

Le associazioni ambientaliste, guidate dal Wwf, presentano un reclamo alla Commissione Europea per violazioni delle normative ambientali in Italia, sollevando preoccupazioni su progetti infrastrutturali e biodiversità.
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Associazioni ambientaliste pronte a presentare reclamo alla Commissione Europea per violazione di direttive ambientali - Gaeta.it

Le associazioni ambientaliste si mobilitano per far sentire la loro voce nei confronti delle autorità europee. Alcuni gruppi stanno infatti preparando un reclamo diretto alla Commissione Europea, accusando violazioni delle Direttive Habitat, Direttiva Uccelli e Direttiva Vas. Questa iniziativa è stata annunciata da Gaetano Benedetto, responsabile nazionale del centro studi Wwf, durante un evento tenutosi a Messina, organizzato dal gruppo ‘Invece del Ponte’. I dettagli su questa azione e le implicazioni potenziali stanno già sollevando interrogativi sull’operato delle istituzioni e sull’impatto di progetti infrastrutturali.

Avvio di una procedura d’infrazione

Se il reclamo verrà accolto, la Commissione Europea avvierà una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia. Benedetto ha puntualizzato l’importanza di questa azione, spiegando come possa portare a conseguenze legali gravi per lo Stato italiano. La questione è già emersa in passato, quando un reclamo simile fu presentato riguardo al progetto del 2012-2013. In quella situazione, il Governo Monti aveva optato per la sospensione dell’opera, ma ora la nuova iniziativa sembra avere un supporto più ampio da parte dei gruppi ambientalisti e di diverse entità accademiche e politiche.

Critiche alle procedure ambientali

Uno degli aspetti principali della criticità espressa da Benedetto riguarda la gestione delle aree inclusi in Rete Natura 2000. Questi spazi sono soggetti a regolamentazioni comunitarie specifiche, tese a preservare la biodiversità e gli habitat naturali. In questo contesto, Benedetto ha sottolineato la mancanza di una Valutazione Ambientale Strategica , che la Commissione avrebbe dovuto eseguire. Il Wwf vorrebbe contestare il fatto che sia stato affermato che poiché il progetto è considerato “non dovuto”, significa che non è necessaria tale valutazione, sostenendo invece che si tratti di un piano complesso che coinvolge più regioni e comuni, il che richiederebbe un’analisi ben più approfondita.

Interventi di esperti e politici

L’incontro a Messina ha visto la partecipazione di figure di spicco dell’ambiente accademico e politico. Guido Signorino, presidente di ‘Invece del Ponte’, e docenti come Francesco Ramella dell’Università di Torino e Filippo Cucinotta dell’Università di Messina, hanno espresso opinioni critiche verso il progetto. Barbara Floridia del M5s ha descritto come “illegittimo” il parere della Commissione Via, mentre Antonio Nicita del Pd ha sottolineato la grave mancanza di verifica delle alternative al progetto del ponte. Infine, Angelo Bonelli di Avs ha denunciato come le regole e le norme vengano calpestate per il bene di pochi, mettendo in discussione la legittimità dell’intero piano.

Questi interventi mostrano un crescere di preoccupazione attorno al progetto, ponendo domande sia sulla sua sostenibilità ambientale che sui processi decisionali impiegati. L’attenzione delle associazioni ambientaliste e degli esperti sul rispetto delle normative europee potrebbe portare a ripercussioni significative per il futuro delle infrastrutture italiane e il loro impatto sull’ambiente.

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