La vicenda di Sabi Lopez, un’ecuadoriana di 43 anni, si arricchisce di nuovi sviluppi giudiziari, che la vedono assolta da due accuse pesanti. López, già al centro dell’attenzione mediatica per il suo presunto coinvolgimento nell’omicidio di un’anziana, è stata dichiarata non colpevole per un furto avvenuto nel 2022. La sentenza arriva dopo una complessa serie di eventi che la collegano a crimini avvenuti in diverse circostanze.
La duplice accusa e il processo dell’omicidio
López era stata arrestata nel 2015 per la morte di Velelma Bozzo, un’ex insegnante di Castelletto, avvenuta nell’ottobre del 2010. La donna fu trovata senza vita all’interno della sua abitazione, e le indagini portarono alla luce la sparizione di cinque assegni, uno dei quali venne incassato proprio da López. Le prove contro di lei si erano rivelate significative: tra queste, una boccetta di un medicinale venne scoperta nascosta dietro un battiscopa nella sua abitazione. Questo particolare fece supporre agli inquirenti che avesse cercato di narcotizzare Bozzo.
Nonostante la condanna in primo grado a 25 anni di carcere per omicidio, le cose cambiarono durante il processo d’appello. La seconda valutazione giudiziaria portò a un ribaltamento della condanna, mentre la sentenza per i furti rimase invariata. Questa parte della storia ha segnato fortemente la vita di López, esponendola a un’opinione pubblica carica di pregiudizi e sospetti.
L’ultimo episodio di furto nell’abitazione dell’anziana assistita
L’episodio più recente di cui è accusata Sabi Lopez è legato a un furto avvenuto nel 2022, quando la donna lavorava come badante per un’anziana. L’ignara assistita era ricoverata in ospedale quando il furto si è materializzato. Diana Monselvi, la pm Francesca Rombolà e gli investigatori del commissariato Prè hanno ricostruito i passaggi di López, che si presentò a casa dell’anziana con un carrello della spesa. Durante il suo “turno di lavoro”, la badante approfittò dell’assenza della sua assistita per asportare ciò che poteva: soldi, gioielli e persino oggetti come un frullatore e una caffettiera.
Dopo attenti accertamenti, gli inquirenti sono riusciti a mettere insieme un mosaico di prove che radicavano la colpevolezza della donna nel furto. L’azione di López, una volta scoperta, ha diviso l’opinione pubblica tra chi vedeva in lei una persona incapace di redimersi e chi pensava alla sua condizione di vita difficile. L’assoluzione per mancanza di querela da parte della nuova vittima ha chiuso un capitolo della sua vita, ponendo domande sulla giustizia sociale e sul sistema di protezione degli anziani.
Un futuro incerto e le ripercussioni legali
I risultati giurisdizionali, da un lato, evidenziano la sconfitta di un sistema che si trova spesso a fronteggiare l’umanità in difficoltà di individui come Sabi Lopez. Dall’altro, hanno aperto un dibattito su come le esperienze passate possano influenzare le scelte di vita e le potenziali ricadute legali. López, ora assolta, continua a trovarsi in una situazione legalmente complessa, dovendo affrontare il peso del suo passato e i giudizi della comunità.
Questa vicenda offre uno spaccato di vita reale che trascende il singolo caso. Infatti, riflette le difficoltà e le sfide che molti badanti e assistenti, a volte costretti a compiere atti illeciti per sopravvivere, vivono nel quotidiano. Sabi Lopez, in questo contesto, rappresenta un simbolo di una società che fatica a dare ascolto e risposte adeguate a chi vive ai margini, evidenziando la necessità di una riflessione più profonda sui diritti e sulle necessità dei lavoratori in settori vulnerabili.
Ultimo aggiornamento il 8 Febbraio 2025 da Sara Gatti