Assolti gli anarchici di Bezmotivny, condannato solo Luigi Palli per offesa all'onore

Assolti gli anarchici di Bezmotivny, condannato solo Luigi Palli per offesa all’onore

Il tribunale di Genova assolve gli anarchici accusati di istigazione al terrorismo, condannando solo Luigi Palli per offesa all’onore del presidente. Un caso che riaccende il dibattito su libertà di espressione e sicurezza.
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Assolti gli anarchici di Bezmotivny, condannato solo Luigi Palli per offesa all'onore - Gaeta.it

Un importante verdetto è stato emesso recentemente dal tribunale di Genova, che ha assolto gli anarchici accusati di essere i promotori della rivista clandestina “Bezmotivny“. Questi attivisti erano stati coinvolti in un’inchiesta condotta dalla Digos, ma solo uno di essi, Luigi Palli, ha ricevuto una condanna a otto mesi per offesa all’onore del presidente della Repubblica.

Gli sviluppi del caso e le accuse iniziali

Il pubblico ministero della Dda di Genova, Federico Manotti, aveva richiesto pene significative per i coinvolti. In particolare, si parlava di sette anni per Gino Vatteroni, cinque anni e sei mesi per Paolo Arosio e Gaia Taino, e sei anni per Luigi Palli. Gli accusati si trovavano già agli arresti domiciliari e la procura aveva sollecitato un giudizio immediato, con l’intento di accelerare il processo. Le accuse iniziali includevano istigazione e apologia di terrorismo, con l’obiettivo di sovvertire l’ordine democratico.

La sentenza del tribunale

Tuttavia, il tribunale ha deciso di assolvere gli imputati con la formula “perché il fatto non sussiste“. Questo significa che non sono state trovate prove sufficienti per sostenere le accuse di istigazione al terrorismo e di apologia di reati con finalità eversive. Nonostante le accuse gravi, i giudici hanno ritenuto che le azioni degli anarchici, che in passato avevano pubblicato scritti di Alfredo Cospito e sostenuto la cellula Fai/Fri, non giustificassero una condanna per le infrazioni contestate.

Le attività del gruppo e le riserve investigative

Le indagini avevano rivelato che il gruppo pubblicava rivendicazioni in merito a attentati incendiari di natura anarchica. Gli investigatori sostenevano che i membri si impegnassero nel proselitismo nelle scuole, cercando di attrarre giovani a unirsi alla loro causa. Il Riesame, in un primo momento, aveva escluso l’accusa di associazione con finalità terroristica, ma aveva confermato altre incriminazioni, incluso l’atto di offesa all’onore del presidente della Repubblica, da cui è derivata la condanna a carico di Palli.

Sequestro della tipografia e misure preventive

In concomitanza con l’operazione, la Digos aveva sequestrato anche la tipografia Avenza Grafica a Massa. Questo passaggio ha indicato l’intenzione delle autorità di interrompere la diffusione delle pubblicazioni e dei messaggi promossi dal gruppo. L’azione di polizia sottolinea l’interesse crescente delle istituzioni nell’affrontare fenomeni legati all’anarchismo, in particolare quando si intrecciano con atti di violenza e istigazione.

Il caso rappresenta un’importante svolta nel dibattito su libertà di espressione, attivismo politico e sicurezza pubblica in Italia. Le implicazioni di questa sentenza potrebbero influenzare atteggiamenti futuri nei confronti di gruppi che, come Bezmotivny, operano al di fuori del sistema legale.

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