La Corte d’Assise di Cuneo ha assolto Sacha Chang, l’olandese noto per il duplice omicidio commesso nell’agosto 2023 a Montaldo Mondovì, per vizio totale di mente. Questo evento ha avuto ampie ripercussioni, colpendo la comunità e la vita delle persone coinvolte. Le vittime, Chain Fa e Lambertus Ter Horst, sono state colpite tragicamente dal giovane che al momento dei fatti era ritenuto incapace di intendere e di volere.
Il duplice omicidio di Montaldo Mondovì
Nella serata del drammatico crimine, Sacha Chang ha aggredito il padre Chain Fa con ben 26 coltellate nella casa di vacanza di Lambertus Ter Horst, un medico e amico di famiglia. Dopo aver compiuto l’atto violento, Chang ha inseguito Ter Horst per le strade di Montaldo Mondovì, infliggendo al medico sette coltellate fatali. L’episodio ha attirato l’attenzione dei residenti, uno dei quali ha cercato di intervenire per fermare l’assassino, ma è stato vano. Chang è riuscito a fuggire nel bosco della Val Corsaglia, dove è stato rintracciato due giorni dopo dai carabinieri. Al momento del ritrovamento, il giovane si trovava in uno stato confusionale, evidenziando possibili problemi mentali.
La diagnosi e la decisione della corte
Dopo un’accurata valutazione clinica, la corte ha stabilito che Chang non era in grado di comprendere le conseguenze delle sue azioni al momento della commissione del crimine. La sentenza ha confermato che il giovane, attualmente, sarà ricoverato in una REMS, una struttura sanitaria per il trattamento di persone con patologie psichiatriche. Il termine minimo per il ricovero è fissato in dieci anni. È prevista una revisione del suo stato di salute psichico per il 26 settembre, affinché si possa stabilire se ci siano stati miglioramenti significativi.
Richiesta di estradizione e contestazioni legali
In contemporanea, dall’Olanda è giunta una richiesta di estradizione per Sacha Chang, che potrebbe trasferirsi nel suo paese natale, dove continuerebbe le cure per la sua condizione psichiatrica. La perizia medico-legale ha rivelato la gravità della sua malattia mentale, fattore che ha giocato un ruolo cruciale nell’assoluzione. Nonostante il drammatico epilogo, i familiari delle vittime hanno deciso di costituirsi parte civile contro di lui, un gesto che sottolinea il desiderio di ottenere giustizia per il dolore e la sofferenza vissuti.
Chain Fa, 65 anni, originario della Cina, era un maestro di scuola e viveva ad Amsterdam insieme alla moglie e ai figli. Negli anni, la famiglia è rimasta vicina a Sacha, sostenendo la richiesta di estradizione, mentre i tre dei quattro figli di Lambertus Ter Horst continuano a combattere per il riconoscimento della responsabilità del giovane, chiarendo che il medico, ben voluto nella comunità, trascorreva regolarmente le vacanze nella località piemontese.
Questo caso ha messo in luce non soltanto l’intreccio di vite ricche di storia personale, ma anche le complessità legate a malattie mentali e il loro impatto sulle azioni individuali.