Assoluzione per il medico dell’Asl di Latina: il giudice decreta la non colpevolezza

Assoluzione per il medico dell’Asl di Latina: il giudice decreta la non colpevolezza

Il Tribunale di Latina assolve il medico A.D.D. dalle accuse di truffa e falso ideologico, confermando l’assenza di conflitti d’interesse nella sua doppia occupazione. Sentenza attesa per motivazioni dettagliate.
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Assoluzione per il medico dell’Asl di Latina: il giudice decreta la non colpevolezza - Gaeta.it

In un’importante sentenza, il Tribunale di Latina ha dichiarato innocente A.D.D., un medico dell’Asl di Latina, scagionandolo dalle accuse di truffa aggravata e falso ideologico. Questa vicenda giuridica ha sollevato interrogativi sull’attività lavorativa del professionista in un contesto di doppia occupazione e si è conclusa dopo un lungo iter processuale.

La contestazione accusatoria

Il caso ha avuto inizio con le accuse mosse dal pubblico ministero che sosteneva che, tra il 2016 e il 2017, il medico, allora in servizio presso l’ospedale di Minturno, avesse volontariamente omesso di dichiarare situazioni di incompatibilità riguardo il suo ruolo. Secondo l’accusa, A.D.D. avrebbe prestato servizio contemporaneamente in una struttura termale convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale, generando, così, un vantaggio economico ingiustificato per un importo stimato in 33mila euro.

Le indagini avevano portato alla luce le presunte irregolarità nelle autodichiarazioni del medico. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, A.D.D. avrebbe consapevolmente ingannato l’Asl, percependo compensi per la doppia attività lavorativa, i quali, essendo ritenuti incompatibili, avrebbero comportato la violazione delle norme vigenti in materia di occupazione pubblica.

La difesa e le testimonianze

Nel corso del dibattimento, la difesa ha lavorato per confutare le accuse, presentando testimonianze di colleghi del medico. Le prove portate in aula hanno dimostrato che A.D.D. non stava violando alcuna regola sull’incompatibilità, poiché le sue attività come medico generico presso la struttura termale non comportano un conflitto di interessi. I legali difensori, Vincenzo Macari e Alessandro De Meo, hanno sottolineato che l’imputato non aveva pazienti propri e quindi non esistevano relazioni di assistenza che avrebbero potuto generare conflitti.

Il sostegno di altri professionisti del settore ha giocato un ruolo cruciale. Queste testimonianze hanno chiarito che l’impegnativa attività all’Asl come medico di continuità assistenziale limitava le possibilità di interazione diretta con i pazienti, confermando l’assenza di sovrapposizioni tra i due ruoli lavorativi.

La sentenza e le future motivazioni

A seguito di un accertato chiarimento dei fatti e grazie alla prova svolta dalla difesa, il Tribunale di Latina ha pronunciato l’assoluzione per A.D.D.. Il giudice Paolo Romano ha riscontrato che non sussistevano le condizioni per ritenere il medico colpevole dei reati a lui addebitati, liberandolo da un lungo percorso giudiziario che ha avuto inizio diversi anni fa.

La sentenza, pur essendo positiva per A.D.D., non è stata immediatamente esecutiva, dato che il giudice si è riservato 90 giorni per fornire le motivazioni formalizzate del suo verdetto, un passaggio necessario nelle procedure legali per chiarire nel dettaglio le ragioni di tale decisione e per garantire la trasparenza del processo.

Ultimo aggiornamento il 22 Gennaio 2025 da Donatella Ercolano

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