Il settore vitivinicolo in Sicilia si evolve, con un occhio attento all’enoturismo, alla sostenibilità e all’innovazione. Un report recente, intitolato “Cultivating the future. La Sicilia del vino si racconta“, offre uno spaccato dettagliato della situazione attuale e degli obiettivi futuri delle aziende associate a Assovini Sicilia. Questo studio, presentato a Palazzo Grazioli a Roma e curato da esperte dell’Università degli Studi di Messina, svela le tendenze e le pratiche che stanno plasmando l’impatto della nuova generazione nel mondo del vino.
Il report 2024 e le aziende coinvolte
Il report ha coinvolto un campione di 80 aziende delle 101 che fanno parte di Assovini Sicilia. Le questioni esaminate variano dall’export e produzione fino alla transizione generazionale e all’adattamento digitale. Attraverso questo studio, emerge una realtà imprenditoriale viva e reattiva, capace di rinnovarsi costantemente. Assovini Sicilia, fondata nel 1998 da figure di rilievo del settore come Giacomo Rallo, Diego Planeta e Lucio Tasca, ha compiuto quest’anno 25 anni, un traguardo che sottolinea la sua presenza influente nella viticoltura siciliana.
I risultati del sondaggio mostrano una forte attenzione verso l’enoturismo, con un impressionante 84.8% delle aziende che ha già implementato servizi dedicati. La volontà di abbinare la qualità della produzione vinicola all’esperienza turistica rivela una strategia che punta a valorizzare non solo il vino ma anche la cultura e le tradizioni locali. Questo approccio è fortemente sostenuto dalla presidente di Assovini Sicilia, Mariangela Cambria, che parla di un rinascimento del settore, dove il vino diventa un veicolo per la storia e l’identità siciliana.
Sostenibilità e impegno verso l’energia rinnovabile
La dimensione green emerge come un pilastro fondamentale per le aziende siciliane del vino. Circa il 65% delle imprese ha fatto investimenti significativi nell’adozione di fonti energetiche rinnovabili. Questo dato dimostra un’inclinazione chiara e consapevole verso pratiche sostenibili che si riflettono non solo nelle operazioni quotidiane ma anche nel progetto a lungo termine del settore.
In aggiunta, il 56.5% delle aziende ha ottenuto certificazioni di sostenibilità, mentre il 76.1% ha ricevuto riconoscimenti per produzioni biologiche. Questi numeri confermano l’impegno delle aziende siciliane non solo nella produzione di vini di qualità, ma anche nella salvaguardia dell’ambiente, promuovendo pratiche che rispettano la biodiversità e il patrimonio naturale dell’isola.
Il connubio tra tradizione e innovazione
Un altro aspetto rilevante, evidenziato dal report, è l’equilibrio tra tradizione e innovazione, che rappresenta la linea guida delle nuove generazioni al timone delle aziende. La capacità di adattarsi alle dinamiche di mercato e alle esigenze dei consumatori è diventata essenziale. Le nuove tecnologie e le pratiche agricole moderne vengono integrate sapientemente con le tradizioni locali, creando un prodotto finale che non solo è di alta qualità, ma racconta anche una storia.
Le nuove generazioni di viticoltori sono sempre più inclini a sperimentare, ricercare varietà autoctone e applicare tecniche di vinificazione all’avanguardia. Questa fusione di innovazione e patrimonio culturale sta dando vita a un panorama vitivinicolo in Sicilia che ha tutte le carte in regola per competere su scala globale. La sfida futura sarà continuare a coltivare questa combinazione unica, mantenendo vivo il legame con il territorio e la comunità locale.
Il report di Assovini Sicilia illumina un percorso chiaro verso la crescita e la sostenibilità, preparando il terreno per una nuova era in cui il vino siciliano non è solo un prodotto, ma un’esperienza da vivere e condividere.
Ultimo aggiornamento il 12 Novembre 2024 da Sofia Greco