Butch Wilmore, astronauta americano, ha rilasciato dichiarazioni significative riguardo alla sua situazione attuale sulla Stazione Spaziale Internazionale . Bloccato insieme alla collega Suni Williams da più di otto mesi, Wilmore ha affermato di credere alle affermazioni di Elon Musk, il fondatore di SpaceX, circa un possibile salvataggio che non si è realizzato a causa dell’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden. La sua testimonianza getta nuova luce su una questione che stimola dibattiti non solo tra esperti di spazio, ma anche nel contesto politico americano.
La missione di otto giorni diventata strategia a lungo termine
Il viaggio di Wilmore e Williams sulla ISS era previsto come un intervento di otto giorni per svolgere alcune operazioni scientifiche. Tuttavia, il malfunzionamento della navicella spaziale Boeing Starliner ha prolungato la loro permanenza, trasformando una missione apparentemente semplice in una situazione incerta e stressante. Wilmore ha sottolineato che, pur avendo fiducia nelle capacità di SpaceX, le dinamiche politiche sembrano avere un ruolo cruciale nell’attuale impasse.
La missione Starliner era stata progettata per funzionare in modo efficiente, ma gli imprevisti tecnici hanno costretto la NASA a rivedere i propri piani e a riferirsi a SpaceX per la loro estrazione. Wilmore ha dichiarato: “Ciò che dice è assolutamente fattuale”, riferendosi a Musk che ha affermato di aver potuto riportarli indietro se non fosse stato per le decisioni politiche del governo. Questo episodio ha aperto le porte a un intenso interrogativo su come le decisioni politiche possano influenzare operazioni scientifiche cruciali.
Politica e spazio: accuse incrociate
Nella critica all’amministrazione Biden, Donald Trump e Musk hanno accusato il governo di non aver intrapreso azioni necessarie per garantire un pronto rientro degli astronauti, sottolineando che si tratta di “ragioni politiche”. Questa affermazione è stata respinta con fermezza dall’astronauta danese Andreas Mogensen, che ha definito le accuse “bugie”.
Wilmore ha insistito nel sottolineare che, sebbene non avesse informazioni specifiche su cosa fosse stata proposta da Musk, crede che le scelte politiche non abbiano influito sulla situazione. Questa questione ha messo in risalto la vulnerabilità degli astronauti che si trovano a dover gestire imprevisti non solo tecnici, ma anche geopolitici che influenzano i loro destini nel profondo dello spazio.
Il futuro per Wilmore e Williams
Wilmore e Williams erano programmati per tornare sulla Terra a metà giugno 2024, ma vari rinvii e test necessari hanno costretto la NASA a riconsiderare la situazione. In estate, è stata presa la decisione approvata di inviare lo Starliner vuoto sulla Terra, optando per un ritorno gestito da SpaceX con la missione Crew-9. Questo approccio comporta un cambio significativo rispetto alle aspettative iniziali.
A settembre, una nuova squadra di astronauti è decollata verso la ISS, ma per Wilmore e Williams il ritorno a casa non è immediato. È necessario attendere la missione Crew-10, arrivando a un atteso rinnovo dell’equipaggio e la partenza programmata per metà marzo 2025. Questo lungo periodo di attesa solleva interrogativi sulla gestione degli equipaggi nella stazione orbitante e su come le circostanze esterne possano influenzarne le operazioni quotidiane. La delicata danza tra tecnologia spaziale e gestione politica continua a rimanere nel centro del dibattito pubblico e scientifico.