Astronomi rivelano una serie di segnali radio veloci: cosa sappiamo sulla scoperta della FRB 20201124A

Astronomi rivelano una serie di segnali radio veloci: cosa sappiamo sulla scoperta della FRB 20201124A

Astronomi identificano quasi 1.900 segnali radio veloci da FRB 20201124A, rivelando dettagli sulla loro origine e suggerendo un possibile sistema binario di stelle a 8.480 anni luce dalla Terra.
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Astronomi rivelano una serie di segnali radio veloci: cosa sappiamo sulla scoperta della FRB 20201124A - Gaeta.it

Negli ultimi quindici anni, i segnali radio veloci, noti come FRB , hanno attirato l’attenzione degli scienziati per il mistero che li circonda e la loro potenza. Recentemente, un team di astronomi ha fatto una scoperta mozzafiato, identificando quasi 1.900 di questi eventi provenienti da una galassia distante, noti come FRB 20201124A. Questa straordinaria osservazione sta per chiarire alcuni enigmi sull’origine di questi fenomeni affascinanti.

L’estranea luminosità dei FRB

I segnali radio veloci sono emissioni di onde radio di intensa energia, capaci di sprigionare una potenza pari a quella del Sole in un anno. Dopo la prima scoperta nel 2007, la comunità scientifica ha iniziato a indagare le fonti possibili di questi lampi enigmatici. Precedenti ricerche hanno suggerito che alcuni FRB potrebbero provenire da magnetar, che sono stelle di neutroni con campi magnetici molto intensi. Un esempio significativo è stata l’osservazione di un FRB nel 2020, associato a una magnetar nella Via Lattea. Tuttavia, la vera origine di questi fenomeni non era ancora completamente chiara.

La nuova ricerca sulla FRB 20201124A

Il recente studio, pubblicato sulla rivista Nature, ha svelato dettagli inediti su FRB 20201124A, evidenziando come i segnali si siano ripetuti per ben 82 ore in un periodo di 54 giorni. Questo è considerato il maggior numero di segnali mai registrato con un radiotelescopio. Durante il monitoraggio di questa emissione, gli astronomi hanno osservato fluttuazioni irregolari e temporanee nell’intensità magnetica attorno alla sorgente negli iniziali 36 giorni di studio. Il professor Zhang, membro del team di ricerca del Centro di Astrofisica del Nevada, ha chiarito che la fonte di questi lampi non era attiva continuamente, riemergendo sporadicamente per rilasciare sequenze di FRB.

Una possibile sorgente in un sistema stellare

Un’ulteriore ipotesi avanzata dagli studiosi è che la sorgente della raffica di segnali possa essere un sistema binario di stelle. Si stima che questo sistema si trovi a circa 8.480 anni luce dalla Terra e sia composto da una magnetar e da una stella Be, ossia una stella di classe spettrale B, caratterizzata da una maggiore temperatura e grandezza rispetto al Sole. Inoltre, è stato osservato che l’origine di questi lampi si trova in una galassia a spirale barrata, e con una composizione metallica simile a quella della Via Lattea. Tuttavia, affinché la comunità scientifica possa giungere a conclusioni definitive riguardo all’origine di questi segnali celesti, saranno necessarie ulteriori osservazioni e analisi.

Le nuove scoperte continuano a tenere gli astronomi sulle spine, spingendoli a esplorare sempre di più il vasto universo per svelare i segreti celati dietro a questi lampi di luce radio.

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