Ancora una volta l’Atalanta si ferma a un passo dalla vittoria, bloccata sul 1-1 in casa dal Lecce in una partita carica di tensione e commozione. I bergamaschi restano in zona Champions League ma vedono avvicinarsi le rivali mentre il Lecce guadagna qualcosa in classifica, in settimane difficili segnate dalla morte del fisioterapista dello staff, Graziano Fiorita. Il match al Gewiss Stadium ha messo in scena un confronto di nervi in mezzo a un clima surreale e proteste da parte dei tifosi.
La partita al gewiss stadium: uno scontro carico di significati
Il fischio d’inizio è stato preceduto da due minuti di silenzio, prima per la morte di Papa Francesco e poi per Graziano Fiorita, fisioterapista del Lecce. Questa seconda commemorazione ha coinciso con una protesta visibile in campo: i giocatori ospiti hanno indossato maglie bianche con la scritta “nessun valore, nessun colore”. Un gesto di dissenso verso la Lega Serie A che ha deciso di posticipare la partita di sole 48 ore rispetto al lutto. Nel frattempo, la curva Atalanta ha lanciato cinque fumogeni, in segno di sciopero per il trattamento riservato dal calendario.
Momenti decisivi e tensioni in campo
La partita ha visto subito crollare ogni tregua sportiva. Al 22’ il portiere atalantino Carnesecchi ha parato un’occasione pericolosa in uno contro uno con Coulibaly, dimostrando prontezza e riflessi pronti. Poco dopo ha respinto un pallonetto di Karlsson, mettendo in difficoltà i salentini. Al 29’ l’arbitro La Penna, che dirige la gara, è stato richiamato al VAR per un tocco di mano di Hien sugli sviluppi di un calcio d’angolo, decisione che ha portato al rigore per il Lecce. Karlsson non ha sbagliato dal dischetto, portando gli ospiti in vantaggio.
L’Atalanta ha cercato di reagire con Pasalic che ha tentato una conclusione insidiosa su cross di Lookman, ma Falcone si è opposto con una pronta parata. Nel finale di primo tempo, altre due occasioni per i bergamaschi: Lookman ha calciato in area trovando la risposta ancora del portiere e Zappacosta ha provato da fuori area, ma il tiro forte e centrale è stato neutralizzato.
Ripresa di forza atalantina e la riscossa del lecce
Nel secondo tempo salita in campo decisa per l’Atalanta, spinta a recuperare un risultato considerato fondamentale per il proseguimento del campionato. Al 56’ è stato però il Lecce a sfiorare il raddoppio con un contropiede sviluppato da Gallo e Coulibaly. Quest’ultimo ha servito Pierotti che, da buona posizione, ha calciato a lato. Nonostante la pressione costante, gli uomini di Gasperini non sono riusciti a trovare la via del gol in maniera immediata.
La svolta del match
Al 66’ una conclusione di Rebic, appena entrato, ha impegnato Carnesecchi che si è disteso con sicurezza per evitare il gol slalomeggiando tra i due tempi. La svolta è arrivata poco dopo: Cuadrado, entrato a sostituire Bellanova, ha superato Karlsson in area e subìto il fallo. Dal dischetto Retregui, il miglior marcatore atalantino, ha pareggiato con un tiro centrale e delicato. Nonostante la rimonta, Lecce ha avuto paura e ha sofferto la pressione continua. Retregui ha avuto anche una grande chance al 70’, ma la traversa ha detto di no.
Tensioni, cori immobili e il senso di un pareggio pieno di significato
La partita è diventata una lotta intensa, con l’Atalanta che ha spinto senza risparmio, mantenendo il pallone nella metà campo avversaria e aggredendo con la difesa alta, anche con Hien schierato come ultimo uomo in attacco. La difesa ospite, protetta da Falcone, ha resistito e impedito altre segnature.
Il derby emotivo sulla panchina si è sommato a quello in campo, con i giocatori del Lecce protagonisti di una prestazione segnata dal lutto. I cori di supporto da parte dei tifosi atalantini, prima e alla fine della partita, non hanno cancellato la tristezza ma hanno confermato un clima carico sotto ogni punto di vista. Il pareggio ha lasciato l’Atalanta in zona Champions, ma con la consapevolezza di dover fare ancora molto per mantenere la posizione. Il Lecce, invece, mette qualche punto di distanza dalla zona retrocessione e porta a casa un risultato che vale molto, specie in un momento così delicato.