La Supercoppa Europea disputata al National Stadium di Varsavia ha visto prevalere il Real Madrid sull’Atalanta, lasciando spazio a riflessioni e analisi da parte dell’allenatore bergamasco Gian Piero Gasperini. In conferenza stampa, il tecnico ha sottolineato alcuni momenti chiave del match, evidenziando rimpianti e aspettative. Le dichiarazioni di Gasperini offrono uno sguardo approfondito sulla prestazione della sua squadra e sulle opportunità mancate.
L’analisi di una finale sfuggita: i momenti decisivi
Gian Piero Gasperini ha aperto il suo intervento parlando della mancanza di cinismo da parte dei suoi ragazzi in un confronto cruciale come quello della Supercoppa. In particolare, ha posto l’accento su due occasioni mancate che avrebbero potuto cambiare il corso della partita: il colpo di testa di Pasalic, parato magistralmente dal portiere del Real, Courtois, e il tiro a porta aperta di Lookman. Quest’ultimo, noto per la sua abilità sotto porta, ha tardato nell’esecuzione, permettendo alla difesa avversaria di recuperare. Questi episodi, secondo Gasperini, hanno dimostrato quanto sia cruciale sfruttare le opportunità in partite di tale importanza.
L’allenatore dell’Atalanta ha spiegato che nella seconda parte della gara il Real Madrid è riuscito a sovvertire il risultato. “Era fondamentale andare in vantaggio quando ce n’era l’opportunità. Dobbiamo essere più cinici”, ha dichiarato. Questa mancanza di concretezza ha fatto sì che, dopo il primo gol del Real, la partita si aprisse, dando maggiori possibilità di segnare agli avversari, che hanno capitalizzato le proprie chance.
La soddisfazione per l’atteggiamento della squadra
Nonostante il risultato finale non sia stato quello sperato, Gasperini ha espresso soddisfazione per l’atteggiamento mostrato dalla sua squadra. Ha affermato che c’era una chiara sensazione di poter creare problemi al Real, soprattutto nei momenti in cui i suoi giocatori riuscivano a esprimere al meglio il proprio potenziale. Gasperini ha annotato che il Real ha meritato di vincere, ma ha riconosciuto i progressi rispetto ad altre finali, come quella di Coppa Italia contro la Juventus.
La prestazione della squadra ha evidenziato la crescita dell’Atalanta, che ha saputo tenere testa ai campioni in carica per lungo tempo. “Abbiamo dimostrato di poter giocare alla pari”, ha continuato Gasperini. Anche se il risultato finale è stato deludente, la fiducia accumulata grazie alla prestazione nel match potrebbe rivelarsi utile per il proseguo della stagione.
Un’occasione persa: le assenze e gli infortuni
Gasperini ha affrontato anche il tema degli infortuni, senza cercare alibi. Ha ricordato le assenze pesanti di Scamacca e Scalvini, che hanno influito sulla rosa a disposizione. Tuttavia, il tecnico ha preferito concentrare la sua analisi sull’andamento del match piuttosto che sulle sfortune subite. “Siamo stati in grado di mettere in campo una formazione competitiva e abbiamo fatto meglio rispetto ad altre finali”, ha affermato, sottolineando l’impegno e la determinazione dei suoi giocatori.
Nonostante le assenze, Gasperini ha elogiato la performance collettiva, mostrando conforto nell’aver visto segnali positivi da parte della squadra. La Supercoppa Europea, pur se persa, è stato un test importante che potrebbe influenzare le prossime gare, spingendo i nerazzurri a migliorarsi ulteriormente.
Il rispetto per l’avversario: le parole su *Ancelotti
Infine, il tecnico ha voluto dedicare parole di stima al collega Carlo Ancelotti, sottolineando la lunga conoscenza tra i due. Gasperini ha riconosciuto le qualità del mister del Real Madrid, affermando che “per Carlo Ancelotti gli elogi non sono mai abbastanza”. Questo rispetto reciproco è emblematico dell’importanza della figura di Ancelotti nel calcio moderno.
Riflettendo sulla partita, Gasperini ha evidenziato che ci sono stati numerosi momenti di chiara intensità in cui la partita avrebbe potuto prendere un’altra piega. “Per un’ora abbiamo avuto le nostre chance, ma non siamo riusciti a spostare il risultato dalla nostra parte”, è stata la sua conclusione nel discutere di un match che rimarrà impresso nella memoria dei tifosi atlantini.