Nell’ambito del potenziamento del servizio di trasporto pubblico a Milano, Atm ha avviato un piano di assunzioni per far fronte alla mancanza di autisti, una sfida che si inserisce in un contesto più ampio europeo. L’azienda mira a completare il reclutamento di 300 autisti entro il primo trimestre del 2025. Questo articolo esplora le strategie adottate da Atm, i feedback dai candidati e le politiche retributive in atto.
Il deficit di autisti e le cause a livello europeo
La situazione attuale di Atm
Dopo la pandemia, il settore del trasporto pubblico ha subito una significativa perdita di personale, rispecchiando una crisi più ampia che coinvolge l’intero continente. Secondo i dati forniti dal direttore generale di Atm, Arrigo Giana, attualmente ci sono circa 100.000 autisti mancanti in Europa, con l’Italia che conta una carenza di 10.000 autisti, di cui 300 sono richiesti da Atm. Questo deficit è stato aggravato da un alto tasso di pensionamenti e dimissioni che hanno reso difficile il mantenimento di un organico sufficiente.
Reclutamento e profilo dei candidati
Atm ha ricevuto circa 3.000 candidature nel corso dell’anno, avviando una serie di iniziative per migliorare il reclutamento. Tuttavia, nonostante il numero elevato di curricula, solo 500 candidati sono stati selezionati per un percorso formativo, suggerendo che il lavoro di autista non è percepito come attraente da molti potenziali candidati. Giana ha sottolineato che il lavoro richiede una disponibilità a lavorare nei festivi e nei weekend, elementi che scoraggiano le candidature, soprattutto tra i più giovani.
Strategie per attrarre nuovi autisti
Investimenti e incentivi economici
Per affrontare la sfida dell’attrattività della professione, Atm ha messo in atto misure significative. L’azienda sta investendo circa un milione di euro per supportare i nuovi assunti, offrendo corsi per ottenere la patente e l’abilitazione professionale necessaria per diventare autisti. Inoltre, è previsto un bonus affitto di 3.000 euro per i candidati provenienti da fuori Milano, un incentivo che punta a ridurre il rischio di abbandono del posto di lavoro nei mesi iniziali di assunzione.
Problemi salariali e contrattuali
Il salario rappresenta un ulteriore fattore critico che influisce sulla difficoltà di attrarre nuovi autisti. Le organizzazioni sindacali hanno richiesto un aumento medio delle retribuzioni del 18%, un’istanza che potrebbe risultare difficile da soddisfare considerando che il costo del lavoro per Atm ammonta già a circa 500 milioni di euro. Giana ha evidenziato che l’adeguamento delle retribuzioni si scontra con le limitate risorse disponibili, dato che le dinamiche dei costi e del finanziamento pubblico non sono allineate.
Il recupero delle corse eliminate e le prospettive future
Ripristino delle corse pubbliche
L’assunzione di 400 nuovi autisti è parte di un piano più ampio per ripristinare le 412.000 corse tagliate tra il 2022 e il 2023. Nonostante le assunzioni prevedano un miglioramento nel servizio, non tutte le corse eliminate sono direttamente riconducibili alla mancanza di autisti, ma anche a fattori come scioperi e la razionalizzazione dei percorsi a seguito dell’apertura della linea M4.
Le richieste politiche sul servizio di trasporto
L’iniziativa di Atm è stata accolta favorevolmente da esponenti politici come il consigliere Marco Bestetti di FdI, il quale ha sollecitato un’accelerazione nelle assunzioni e ha chiesto di evitare ulteriori tagli alle linee di superficie. Un’altra proposta è quella di stabilire un orario unico per il trasporto pubblico, per incentivare l’uso dei mezzi pubblici a scapito dell’auto privata.
Le proposte politiche e le strategie di reclutamento messe in campo da Atm rappresentano un tentativo di rilanciare il servizio di trasporto pubblico a Milano in un contesto di sfide e cambiamenti del mercato del lavoro, con un occhio attento alle esigenze delle nuove generazioni.
Ultimo aggiornamento il 30 Luglio 2024 da Armando Proietti