Le tensioni tra Israele e Gaza continuano ad avvenire in un drammatico aumento della violenza, con gli attacchi aerei israeliani che hanno provocato tragici bilanci umani. Mentre il conflitto infuria, la situazione in Libano rimane altrettanto precaria, con incidenti che coinvolgono le forze di pace delle Nazioni Unite. Questo articolo esamina gli eventi recenti in questi due contesti, sottolineando le conseguenze umanitarie e le aspettative di cessate il fuoco.
Gli attacchi aerei israeliani a Gaza
Le notti in Gaza sono state segnate da attacchi aerei devastanti che hanno ucciso almeno 19 persone, secondo fonti ospedaliere locali. L’episodio più tragico si è verificato nella città centrale di Deir al-Balah, dove un bombardamento ha distrutto una casa, uccidendo una donna e i suoi sei figli. L’Ospedale dei Martiri di Al-Aqsa ha confermato la morte di queste persone, e il nonno, Mohammed Awad Khatab, ha descritto l’orrore dell’attacco, lamentandosi del destino della sua famiglia. “I bambini avevano età comprese tra 18 mesi e 15 anni.” Il padre dei bambini, ferito nell’assalto, è stato ricoverato presso la stessa struttura ospedaliera.
Gli attacchi aerei non si sono fermati qui; altre incursioni hanno colpito la città settentrionale di Jabaliya, causando la morte di tre persone. L’intensificazione degli attacchi coincide con l’arrivo del Segretario di Stato americano Antony Blinken, il quale si trova nella regione per mediare una potenziale tregua.
Le vittime dei bombardamenti continuano a saltare all’occhio, con rapporti che indicano che gli attacchi israeliani stanno infliggendo enormi perdite civili a Gaza. Un video diffuso dall’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, mostra il devastante impatto delle azioni militari israeliane, sollevando ulteriori preoccupazioni sul benessere dei civili e sulla stabilità della regione.
La situazione in Libano e l’operato dell’UNIFIL
Nel sud del Libano, tre membri dell’UNIFIL, Forza di interposizione delle Nazioni Unite, sono stati feriti in un’esplosione avvenuta in un’area dove si trovano i peacekeeper. L’UNIFIL opera da decenni nel sud del Libano con l’obiettivo di monitorare le ostilità tra il Libano e Israele lungo la cosiddetta Linea Blu, la frontiera tracciata dalle Nazioni Unite nel 2000.
L’UNIFIL è stata istituita nel 1978, in risposta agli eventi bellici scaturiti da un attacco palestinese e dalla conseguente avanzata militare israeliana. Sebbene le forze israeliane si siano ritirate nel 2000, le Fattorie di Shebaa, una regione contesa tra Libano e Siria, rimangono un punto di attrito. “Le autorità libanesi sostengono che queste aree appartengano al Libano, mentre Israele le considera parte delle Alture del Golan.”
Negli ultimi anni, l’UNIFIL ha visto un’espansione delle sue operazioni, in particolare dopo la guerra del 2006, quando il conflitto tra Hezbollah e Israele ha nuovamente messo a rischio la stabilità della regione. Grazie alla risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, l’UNIFIL ha ampliato le sue funzioni, garantendo il rispetto del cessate il fuoco e monitorando attività militari non autorizzate.
La situazione attuale in Libano si complica ulteriormente per il ferimento dei peacekeeper, mettendo sotto pressione le loro missioni di sicurezza e il mantenimento della pace nella regione.
Prospettive di cessate il fuoco e negoziati in corso
Nell’attuale contesto di alta tensione, le speranze per un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas sembrano alimentarsi. Dopo mesi di complessi colloqui, mediatori provenienti da Stati Uniti, Egitto e Qatar stanno lavorando per facilitare un’intesa. Le dichiarazioni di funzionari americani e israeliani riflettono un cauto ottimismo, anche se la posizione di Hamas rimane incerta.
Secondo le notizie, il protocollo di intesa prevede un processo in tre fasi. A partire dal rilascio degli ostaggi palestinesi catturati durante l’attacco del 7 ottobre, in cambio di un ritiro delle forze israeliane da Gaza. La bozza di accordo, tuttavia, non ha ancora incontrato l’approvazione di Hamas, che ha manifestato dubbi su alcuni punti cruciali.
Ad ampliare il contesto di crisi, una delegazione israeliana è attualmente a Cairo per ulteriori colloqui, mentre il Segretario di Stato americano si prepara ad incontrare il Primo Ministro israeliano Netanyahu. La situazione è in continua evoluzione e le trattative sono solo all’inizio, ma ciò che è certo è che il popolo di Gaza e Libano continua a vivere in un clima di incertezza e paura.