La regione di Kherson è stata teatro di nuove offensive con droni nel corso della serata di Pasqua 2025, nonostante le dichiarazioni di tregua da parte delle forze russe. Diversi obiettivi civili sono stati colpiti, evidenziando come la violenza non si sia placata in questa zona dell’Ucraina.
incendi in un palazzo del quartiere dniprovskyi dopo un attacco con droni
Verso le 18 di Pasqua, un attacco con otto droni ha preso di mira la città di Kherson, provocando incendi in sette appartamenti di un palazzo situato nel quartiere Dniprovskyi. Le abitazioni hanno subito danni significativi a causa degli incendi scoppiati, generando panico tra la popolazione locale. Non risultano al momento notizie ufficiali su vittime o feriti, ma l’impatto sui residenti è stato grave, considerata la natura improvvisa dell’attacco e la densità abitativa della zona colpita. Le autorità locali hanno avviato le operazioni di soccorso e spegnimento degli incendi, mentre si valuta la consistenza dei danni strutturali all’edificio.
colpi a obiettivi civili a urozhayne e stanislav
Non si sono fermati gli attacchi nelle ore successive. Alle 19:05 un drone ha centrato un’automobile civile a Urozhayne, un insediamento della regione. Il colpo ha causato danni al veicolo e ha messo in pericolo le persone all’interno o nelle vicinanze. Subito dopo, circa un’ora più tardi, un altro drone ha preso di mira lo stesso insediamento, senza dettagli precisi sulla natura degli obiettivi colpiti in questo secondo attacco.
Alle 19:12, un ulteriore drone ha colpito la località di Stanislav, anch’essa parte della regione di Kherson. Anche in questo caso non sono arrivate informazioni ufficiali su vittime, ma l’azione ha aumentato la tensione tra i civili, già duramente provati da mesi di conflitto. Questi attacchi successivi testimoniano la continuità degli assalti, annullando l’effetto di un’eventuale sospensione delle ostilità.
denuncie del governatore di kherson sulla violenza in corso
Alexander Prokudin, governatore della regione di Kherson, ha commentato con fermezza gli eventi della serata, sottolineando che non si può parlare di tregua in questo momento. Ha definito questi attacchi come una chiara dimostrazione del mancato rispetto russo per le festività e per la vita civile. Le sue dichiarazioni puntano l’attenzione sulle condizioni di instabilità e pericolo in cui si trovano tuttora i residenti della regione. Prokudin ha ribadito che gli attacchi non si fermano e che ogni raid mette a rischio la sicurezza delle persone, aggravando la già difficile situazione umanitaria.
L’escalation di queste offensive, proprio durante una festività che in molti speravano avrebbe portato un momento di pausa, evidenzia il perdurare delle tensioni e la complessità della gestione del conflitto in corso a Kherson. Le comunità locali rimangono esposte a rischi continui, con la vita quotidiana che si svolge sotto la minaccia costante di nuovi bombardamenti e incursioni.