Attacchi russi su Kiev e altre città ucraine causano morti e feriti mentre i negoziati di pace restano bloccati

Attacchi russi su Kiev e altre città ucraine causano morti e feriti mentre i negoziati di pace restano bloccati

Attacchi missilistici e droni colpiscono Kiev e Kharkiv causando morti, feriti e danni gravi; tensioni diplomatiche tra Mosca, Kiev e Washington aumentano mentre i colloqui di pace sono rinviati.
Attacchi Russi Su Kiev E Altre Attacchi Russi Su Kiev E Altre
Gli attacchi missilistici e con droni colpiscono Kiev e Kharkiv provocando vittime e danni, mentre crescono le tensioni diplomatiche tra Ucraina, Russia e Stati Uniti con i colloqui di pace rinviati e dichiarazioni contrastanti. - Gaeta.it

Nelle ultime ore la situazione in Ucraina è tornata a farsi drammatica con attacchi notturni a Kiev e in altre zone del paese. La capitale è stata colpita da missili e droni che hanno provocato morti, feriti e danni a edifici residenziali. Il conflitto si mostra ancora lontano da una possibile soluzione, mentre le tensioni diplomatiche tra Mosca, Kiev e Washington restano alte.

Attacco notturno a kiev, i danni e le vittime

Un attacco russo condotto con missili e droni ha colpito Kiev durante la notte tra il 24 e il 25 aprile 2025. Il sindaco Vitali Klitschko ha reso noto che almeno nove persone sono morte e circa 60 sono rimaste ferite, inclusi bambini. La caduta di un drone ha provocato incendi in città, alimentati da frammenti incendiari caduti su alcune aree. Uno degli episodi più gravi riguarda un edificio residenziale crollato o gravemente danneggiato: si teme che alcune persone possano essere rimaste intrappolate fra le macerie. Squadre di soccorso sono intervenute per cercare eventuali superstiti e contenere i roghi.

Gli attacchi sembrano aver colpito punti diversi della capitale, aggiungendo preoccupazione tra la popolazione civili. Il bilancio di morti e feriti riflette la gravità crescente dello scenario bellico in Ucraina, dove le infrastrutture civili restano bersagli vulnerabili, con conseguenze pesanti sulla vita quotidiana dei residenti.

Esplosioni e feriti anche a kharkiv, la città nel mirino

Non solo la capitale: gli attacchi hanno raggiunto anche Kharkiv, la seconda città dell’Ucraina situata nel nord-est. Qui si sono registrate esplosioni che hanno provocato almeno due feriti. Kharkiv aveva subito danni frequenti nei mesi scorsi, dato il suo ruolo strategico e la vicinanza al confine russo.

Le bombe e i raid aerei continuano a colpire questa zona, malgrado la resistenza della popolazione e delle forze ucraine. Gli abitanti denunciano la difficoltà nel condurre una vita normale, con interruzioni di servizi essenziali e timore per la propria incolumità. Le scuole, gli ospedali e altre strutture civili risultano spesso danneggiate o messe a rischio a causa dei bombardamenti.

Il contesto diplomatico: tensioni tra zelensky e trump a pochi giorni dal rinvio dei colloqui

Questi attacchi arrivano sulle ali di una situazione diplomatica tesa. I colloqui di pace tra Ucraina e Russia, programmati a Londra, sono stati rinviati senza uno slancio concreto verso la cessazione delle ostilità. Nelle ore precedenti, il presidente americano Donald Trump aveva lanciato duri attacchi al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, accusandolo di ostacolare i negoziati.

Trump ha contestato la posizione di Zelensky sul riconoscimento della Crimea come territorio russo, definendo questa posizione una “dichiarazione incendiaria” che rende impossibile la pace. Ha aggiunto che Zelensky ha di fronte due strade: “accettare un accordo o continuare una guerra che potrebbe durare anni, causando la distruzione del paese.”

Poco dopo Trump ha detto ai giornalisti di aver raggiunto un accordo con la Russia e di cercare una soluzione anche con Zelensky. Ha accennato alla possibilità di incontrare il presidente Putin già a metà maggio, dopo un viaggio in Arabia Saudita. Questo scenario mostra come la diplomazia resti un terreno complicato, con divisioni tra alleati e dichiarazioni che aumentano la pressione sulle parti in conflitto.

Mosca promette di liberare la regione di kursk: dichiarazioni di sergey shoigu

Sul fronte russo, Mosca ha ribadito con fermezza la propria posizione militare. Sergey Shoigu, segretario del Consiglio di sicurezza russo, ha assicurato in un’intervista all’agenzia Tass che le truppe russe libereranno presto la regione di Kursk, al confine tra Russia e Ucraina. Shoigu ha definito l’operazione in corso un’azione antiterrorismo mirata a “ripulire” il territorio dai combattenti ucraini.

Ha spiegato che il controllo di questa zona è diventato un elemento chiave per la politica interna russa e per le relazioni internazionali. Secondo Shoigu, le forze russe hanno già liberato oltre il 99% del territorio della repubblica popolare di Lugansk e una parte significativa delle regioni di Kherson, Donetsk e Zaporozhzhia.

Shoigu ha sottolineato che le truppe stanno avanzando lungo tutta la linea del fronte, conquistando nuovi insediamenti ogni giorno. Questa dichiarazione segnala l’intenzione di Mosca di consolidare il controllo su aree strategiche e di presentare i propri progressi sul campo come una base per negoziati o eventuali sviluppi futuri.

Gli aggiornamenti provenienti da entrambi i lati riflettono una situazione complessa e ancora lontana da un accordo definitivo. Intanto le popolazioni civili restano le prime vittime di un conflitto che si espande e porta con sé danni e sofferenze continui.

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