A poche ore dall’incontro previsto a Riad tra rappresentanti ucraini e americani, la situazione in Ucraina si è ulteriormente deteriorata a seguito di un attacco aereo da parte della Russia. Durante la notte, droni da combattimento hanno bombardato Kiev, provocando un bilancio tragico di tre vittime e dieci feriti, tra cui una bambina di soli cinque anni e un neonato di undici mesi. Le autorità locali, tra cui il sindaco Vitali Klitschko e l’amministratore militare Teymur Tkachenko, hanno riportato numerose esplosioni che hanno creato incendi nei piani superiori di vari edifici. Le sirene dell’allerta aerea hanno risuonato incessantemente per più di cinque ore, creando un clima di paura e ansia tra la popolazione.
Il contesto degli attacchi russi
Questi nuovi attacchi giungono in un momento critico, a distanza ravvicinata dai colloqui tra gli Stati Uniti e l’Ucraina che si svolgeranno in Arabia Saudita, previsti per il 24 marzo. In passato, Mosca aveva garantito una pausa negli attacchi contro le infrastrutture energetiche ucraine, soprattutto dopo le dichiarazioni rilasciate dal presidente degli Stati Uniti. Tuttavia, la realtà attuale mostra un’intensificazione degli attacchi contro obiettivi civili, il che mostra quanto la situazione sia volatile e complessa. Durante un’intervista con la tv di stato Zvedza, Grigory Kasarin, ex diplomatico e attuale presidente della commissione Esteri del Consiglio della Federazione, ha espresso speranza di un progresso ai colloqui, pur mantenendo un tono di cautela. Ha accennato alla possibilità di discutere il cessate il fuoco nel Mar Nero, una questione che ha assunto sempre più importanza.
Le sfide dei colloqui di pace
L’aspetto centrale dei negoziati riguarda le concessioni territoriali, un tema particolarmente controverso dal 2014, anno in cui la Russia ha annesso la Crimea, mossa non riconosciuta dalla maggior parte della comunità internazionale. Le posizioni riguardanti la Crimea appaiono consolidate sia per Vladimir Putin che per Volodymyr Zelensky, il che rende difficile trovare un punto d’incontro. Tuttavia, la presenza di un intermediario come Donald Trump potrebbe portare a nuove dinamiche, ma resta da vedere come le sue strategie si inseriscano in questo scenario complesso e delicato.
L’interesse della Cina nel conflitto
Nel frattempo, si fa sempre più forte la voce della Cina, che starebbe valutando l’invio di forze di peacekeeping in Ucraina. Questa mossa potrebbe avvenire qualora si raggiungesse un accordo tra Kiev e Mosca, un segnale di come Pechino pianifichi di unirsi a quella che è conosciuta come la coalizione dei “volenterosi” europei. La notizia, riportata dal giornale tedesco Welt Am Sonntag, sottolinea una crescente attenzione internazionale verso una risoluzione pacifica del conflitto. Se queste indiscrezioni saranno confermate, l’entrata in scena della Cina potrebbe mutare le dinamiche geopolitiche del conflitto e facilitare un dialogo mai straordinario.
Il conflitto tra Russia e Ucraina continua ad essere un tema di grande rilevanza globale, con eventi che si susseguono a un ritmo incalzante, mentre la comunità internazionale continua a tenere gli occhi puntati sulle prossime mosse diplomatiche. La situazione resta in continua evoluzione e le azioni dei leader di questi paesi saranno cruciali per il futuro della regione e la stabilità dell’Europa.