L’area del Mar Rosso continua a vivere momenti di tensione, come dimostrano i recenti attacchi alle navi mercantili. La petroliera greca Sounion è stata presa di mira mercoledì scorso, segnando un nuovo capitolo nell’escalation di aggressioni marittime. Questo evento ha suscitato preoccupazioni non solo per la sicurezza dell’equipaggio, ma anche per i potenziali rischi ambientali legati al trasporto di grandi quantità di greggio. Le informazioni sugli attacchi e le azioni internazionali di risposta stanno riempendo i notiziari, sollevando interrogativi sulla stabilità della regione e sulla sicurezza delle rotte commerciali.
Dettagli sull’attacco alla petroliera Sounion
La Sounion, una petroliera gestita da Delta Tankers e battente bandiera greca, è stata attaccata da tre proiettili mentre si trovava al largo della costa di Hodeidah, una città portuale strategica nello Yemen controllata dai ribelli Houthi. L’attacco ha costretto i 29 membri dell’equipaggio, in gran parte filippini e russi, a evacuare la nave. L’intervento è stato coordinato dalla missione navale dell’Unione Europea nel Mar Rosso, Aspides, che ha assistito nel trasporto dell’equipaggio a Gibuti.
Alla luce della situazione, le autorità competenti hanno espresso grande preoccupazione per la sicurezza della navigazione. La petroliera, con una capacità di 150.000 tonnellate di greggio a bordo, rappresenta ora un serio pericolo non soltanto per le navi in transito, ma anche per l’ambiente circostante. La missione navale europea ha rilasciato una nota, sottolineando l’importanza di agire con prudenza in area, evitando azioni che potrebbero aggravare la situazione.
Stando a quanto riferito da fonti di Euronews, la Sounion non è più in fiamme ed è stata stabilita in un’ancora di sicurezza. Tuttavia, è importante notare che gli Houthi non hanno ufficialmente rivendicato la responsabilità per questo attacco, lasciando aperti diversi scenari sulla dinamica di questo incidente.
Operazioni militari statunitensi contro gli Houthi
Nelle 24 ore successive all’attacco alla Sounion, le forze del Comando centrale degli Stati Uniti, Centcom, hanno comunicato di aver distrutto un sistema missilistico terra-aria e un radar degli Houthi. Queste operazioni sono state condotte in un’area dello Yemen sotto il controllo della milizia sciita, una risposta diretta a ciò che è stato definito un “pericolo chiaro e imminente” per le forze americane e le navi commerciali nella regione.
La missione ha lo scopo di proteggere la libertà di navigazione nel Mar Rosso e garantire la sicurezza delle rotte marittime per le navi statunitensi e della coalizione. Secondo Centcom, tali azioni sono essenziali per mantenere la stabilità della zona e prevenire futuri attacchi alla navigazione commerciale. Questo sviluppo ha ulteriormente complicato il già delicato contesto geopolitico nello Yemen, un Paese in conflitto in cui le tensioni tra diverse fazioni continuano a mettere a rischio la sicurezza della regione.
Nuovi attacchi nel Mar Rosso
Giovedì, la United Kingdom Maritime Trade Operations ha segnalato un nuovo attacco nel Mar Rosso. Questa volta, il bersaglio sarebbero state le rotte di traffico mercantile, con esplosioni causate da imbarcazioni senza equipaggio. Dettagli approfonditi rivelano che l’incidente è avvenuto a circa 57 miglia nautiche a sud della città portuale di Aden, senza che si registrassero feriti tra i membri dell’equipaggio della nave coinvolta.
La sequenza di eventi sottolinea la crescente pericolosità delle acque del Mar Rosso, dove le attività di pirateria e gli attacchi contro navi commerciali continuano a rappresentare una minaccia reale. Le misure di sicurezza e le operazioni navali congiunte sono sempre più indispensabili per garantire la sicurezza delle vie marittime, in un contesto in cui la cooperazione internazionale potrebbe essere un fattore chiave per ridurre gli attacchi e migliorare la protezione delle flotte mercantili.
Ultimo aggiornamento il 22 Agosto 2024 da Laura Rossi