Attacco hacker blocca tablet e cellulari dei vigili urbani, multe raccolte a mano a Roma

Attacco hacker blocca tablet e cellulari dei vigili urbani, multe raccolte a mano a Roma

Un attacco hacker ha bloccato per giorni i dispositivi digitali dei vigili urbani di Roma, costringendo gli agenti a tornare ai metodi cartacei e mettendo in luce le vulnerabilità del sistema informatico esterno.
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Un attacco hacker ha bloccato per giorni i dispositivi digitali dei vigili urbani di Roma, costringendo gli agenti a tornare ai metodi cartacei e mettendo in luce le vulnerabilità del sistema informatico esterno. - Gaeta.it

Un attacco informatico ha paralizzato per giorni i dispositivi elettronici dei vigili urbani di Roma, costringendo gli agenti a tornare ai metodi tradizionali per la gestione delle multe. Tra difficoltà operative e sospensione di parte dei servizi, la situazione ha evidenziato le vulnerabilità del sistema digitale esterno che supporta la polizia locale. Il problema è stato risolto a livello tecnico, ma si attendono verifiche approfondite per ricostruire i dettagli dell’intrusione. Ecco come si è svolta la vicenda.

il blackout digitale: come è saltato il sistema dei vigili

I disagi sono iniziati mercoledì 16 aprile 2025, quando improvvisamente tablet e smartphone in dotazione ai vigili urbani di Roma hanno perso ogni collegamento con il server remoto. Il cloud su cui si appoggiano i dati delle infrazioni ha smesso di funzionare, bloccando la possibilità di registrare multe digitalmente. Gli agenti si sono trovati senza accesso a strumenti ormai fondamentali per il loro lavoro quotidiano. Alcuni hanno potuto affidarsi ai blocchi note tradizionali, ma molti hanno dovuto sospendere l’attività di sanzionamento almeno fino al ripristino del sistema.

il problema esterno e l’attacco hacker

Il nucleo centrale del problema non è stato interno al Comune, bensì nell’azienda esterna che gestisce il servizio informatico. A causare il disservizio sarebbe stato un attacco hacker, che ha momentaneamente impedito le comunicazioni tra dispositivi mobili degli agenti e il database remoto. Gli esperti della società hanno messo in sicurezza i sistemi, ma prima di riattivare completamente la piattaforma servono controlli tecnici per comprendere la portata dell’intrusione e assicurare che non ci siano vulnerabilità residue.

le conseguenze pratiche sulle operazioni dei vigili urbani

Il crash dei sistemi informatici ha costretto gli agenti a tornare a strumenti cartacei che sembravano superati. Le multe non sono state annullate ma raccolte a mano, con tutte le complicazioni che questo comporta. La qualità e tempestività del lavoro sono state inevitabilmente compromesse, e non tutti i vigili avevano immediatamente a disposizione i blocchi cartacei. Di conseguenza, alcune pattuglie hanno dovuto sospendere il rilievo delle infrazioni.

difficoltà nella trascrizione digitale

A peggiorare la situazione si è aggiunto un rallentamento nella trascrizione digitale dei dati, quando il sistema è stato parzialmente ripristinato. Gli operatori hanno dovuto inserire manualmente nei sistemi telematici i codici delle targhe già segnalate, aumentando il carico di lavoro e il rischio di errori. Questo episodio conferma come, nonostante la spinta verso la digitalizzazione, affidarsi a una sola piattaforma o a una singola società possa causare blocchi complessi da gestire.

episodi simili nella città e le difficoltà delle infrastrutture digitali capitoline

La perdita di funzionalità nel sistema dei vigili urbani non è un caso isolato. Negli ultimi mesi, Roma ha affrontato problemi simili con enti e servizi fondamentali. A fine marzo, la società Ama, responsabile della raccolta rifiuti, ha subito un attacco hacker che ha reso il suo sito web inaccessibile agli utenti per ore. Prima ancora, nel settembre 2023, i siti web collegati a Roma Capitale gestiti da Zètema, l’ente culturale municipale, erano stati oggetto di un attacco che aveva creato disservizi temporanei.

problemi interni e interruzioni digitali

Oltre agli attacchi esterni, Roma ha sofferto anche malfunzionamenti interni. Durante le elezioni europee dello scorso giugno si è verificato un blocco del sistema di spoglio digitale. Inoltre, dai primi mesi del 2024, i servizi anagrafici digitali hanno conosciuto una serie di interruzioni tali da costringere il personale a tornare al lavoro cartaceo soprattutto per pratiche legate ai cambi di residenza. Per affrontare quel problema, è stato necessario migrare su un database alternativo durante il periodo di massima emergenza.

la reazione dei sindacati e l’esperienza degli agenti sul campo

Sono arrivate voci anche dal fronte dei lavoratori sul campo. Gabriele Di Bella, segretario provinciale dell’Ugl, ha commentato con un pizzico di ironia la situazione, sottolineando come chi opera direttamente in strada debba saper far fronte a imprevisti come la perdita del collegamento ai server. Ha spiegato che molti agenti portano comunque con sé i taccuini per prendere appunti manuali in casi di emergenza, cosa che è risultata decisiva per evitare un blocco totale del lavoro.

“Molti agenti portano comunque con sé i taccuini per prendere appunti manuali in casi di emergenza”, ha affermato Di Bella.

Il rappresentante sindacale ha anche criticato l’approccio alle tecnologie, che spesso punta sulla quantità di strumenti senza garantire stabilità e affidabilità. “A volte si compiono passi avanti nel digitale per poi tornare indietro perché il sistema non regge”. La crisi della rete ha mostrato che la dipendenza da fornitori esterni espone a rischi difficili da gestire in tempi rapidi, soprattutto in un contesto operativo come quello dei vigili urbani.


L’attacco informatico che ha colpito la polizia locale di Roma rappresenta una delle tante sfide legate alla gestione delle tecnologie in ambito pubblico. L’impossibilità di usare i dispositivi digitali ha rallentato l’attività e, soprattutto, ha creato inconvenienti non facilmente risolvibili sul momento. Le verifiche ora sono concentrate sulla società esterna responsabile del servizio e sulla sicurezza dei dati. Nel frattempo, l’esperienza insegna che nel lavoro di strada, la carta resta un’assicurazione preziosa in attesa di tempi migliori.

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