Attacco Houthi alla petroliera Sounion: incendio e rischi ambientali nel Mar Rosso

Attacco Houthi alla petroliera Sounion: incendio e rischi ambientali nel Mar Rosso

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Attacco Houthi alla petroliera Sounion: incendio e rischi ambientali nel Mar Rosso - Gaeta.it

Un evento critico si è verificato nel Mar Rosso, dove la petroliera Sounion, battente bandiera greca e carica di 150.000 tonnellate di greggio, è stata al centro di un incidente pericoloso dopo essere stata attaccata mercoledì dai ribelli Houthi al largo della città portuale yemenita di Hodeida. La situazione ha mobilitato le autorità navali e di difesa, mentre la missione navale Aspides dell’Unione Europea ha evacuato l’equipaggio, lasciando la nave apparentemente alla deriva. L’incendio scoppiato a bordo venerdì ha sollevato nuove preoccupazioni riguardo a un potenziale disastro ambientale.

Il contesto dell’attacco alla Sounion

La dinamica dell’attacco

Mercoledì, la petroliera Sounion è stata oberata da un attacco dei ribelli Houthi, gruppo sostenuto dall’Iran, mentre si trovava a largo di Hodeida. Gli Houthi hanno recentemente intensificato le loro operazioni nel Mar Rosso, colpendo un numero crescente di navi nel contesto degli attuali conflitti regionali. Le prime notizie relative all’attacco hanno indicato che il ponte della Sounion è stato devastato da esplosioni causate da esplosivi piazzati, piuttosto che da missili o droni. Queste informazioni sono emerse da un’analisi dettagliata di un video rilasciato dagli Houthi, dove è evidente il caos seguito all’esplosione.

Monitoraggio e assistenza

Il Centro britannico United Kingdom Maritime Trade Operations ha reso noto di aver ricevuto segnalazioni riguardanti tre incendi a bordo della petroliera. La situazione è oggetto di attenta osservazione da parte degli Stati Uniti, che hanno confermato di essere a conoscenza degli incendi e di monitorare continuamente l’evoluzione dello scenario di sicurezza nella regione. L’equipaggio di 25 persone, composto da filippini e russi, è stato evacuato via mare da un cacciatorpediniere francese e portato in sicurezza a Gibuti.

Rischi ambientali e di navigazione

Le preoccupazioni per il greggio

Con una capacità di stivaggio di 150.000 tonnellate, la Sounion è potenzialmente un pericolo significativo per l’ambiente marino e la navigazione. La missione navale Aspides ha avvertito che la petroliera rappresenta un rischio elevato, con possibili ricadute catastrofiche sia per l’ecosistema locale sia per la sicurezza delle rotte marittime. Gli incendi segnalati potrebbero portare a una fuoriuscita di greggio, con conseguenze devastanti per la fauna marina e per le comunità costiere circostanti. È dunque cruciale che tutte le unità che operano nelle vicinanze esercitino la massima cautela e si astengano da azioni che possano aggravare la situazione.

Attività di monitoraggio e intervento

La missione navale dell’Unione Europea, insieme alle forze militari americane, è attivamente coinvolta nel monitoraggio della situazione, al fine di prevenire un ulteriore deterioramento delle condizioni. Le autorità marittime hanno emesso avvisi di navigazione, raccomandando ai naviganti di mantenere una certa distanza dalla Sounion e di segnalare eventuali sviluppi. La comunità internazionale è preoccupata per il potenziale disastro ambientale che potrebbe derivare da una fuoriuscita di greggio e sta valutando le misure di emergenza da adottare.

Escalation del conflitto e misure di difesa

Ritorsioni e escalation delle tensioni

L’attacco alla Sounion si inserisce in un contesto di tensioni crescenti nella regione, con gli Houthi che hanno dichiarato di colpire navi associate a Israele, Stati Uniti o Regno Unito. Dai primi di ottobre, il gruppo ha preso di mira oltre 80 navi, contribuendo ad un clima di insicurezza nella navigazione marittima. Le risposte militari degli Stati Uniti e dei loro alleati includono l’invio navale in zona della portaerei USS Abraham Lincoln, seguita da un’implementazione di jet da combattimento, intensificando così la presenza militare nell’area.

Operazioni militari americane

Il Comando centrale dell’esercito americano ha confermato l’invio nel Mar Rosso del sottomarino missilistico USS Georgia, mentre il gruppo d’assalto della portaerei USS Theodore Roosevelt era già presente nel Golfo di Oman. Queste manovre indicano una volontà di proteggere le rotte marittime e di prevenire ulteriori attacchi contro navi commerciali e mercantili. Il quadro generale complesso suggerisce che la situazione nel Mar Rosso rimane tesa e in continua evoluzione, con i militari americani pronti a rispondere in caso di escalation ulteriore.

Il monitoraggio della situazione resta a una priorità per le forze internazionali, poiché il rischio di un conflitto marittimo sussiste e le preoccupazioni relative a impatti ambientali reali e potenziali aumentano con il passare dei giorni.

  • Marco Mintillo

    Marco Mintillo è un giornalista e blogger specializzato in cronaca e attualità, con una passione per i viaggi. Collabora regolarmente con Gaeta.it, un sito di riferimento per notizie e approfondimenti sulla città di Gaeta e oltre. Qui, Marco pubblica articoli che spaziano dall'analisi di eventi locali a questioni di rilievo internazionale, offrendo sempre una prospettiva fresca e dettagliata. La sua abilità nel raccontare i fatti attraverso la lente del viaggiatore gli ha guadagnato una fedele base di lettori che apprezzano la sua capacità di legare la cronaca mondiale alle storie del territorio.

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