Attacco informatico mirato: don Mattia Ferrari e Mediterranea Saving Humans sotto minaccia

Attacco informatico mirato: don Mattia Ferrari e Mediterranea Saving Humans sotto minaccia

Un attacco informatico mirato a don Mattia Ferrari e Mediterranea Saving Humans solleva preoccupazioni sulla sorveglianza delle Ong, mettendo in discussione la sicurezza e i diritti umani nel soccorso ai migranti.
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Attacco informatico mirato: don Mattia Ferrari e Mediterranea Saving Humans sotto minaccia - Gaeta.it

Un episodio inquietante ha colpito Mediterranea Saving Humans, la Ong nota per la sua opera nel salvataggio di migranti nel Mediterraneo. Don Mattia Ferrari, cappellano di bordo, è stato avvisato da Meta riguardo a un attacco informatico supportato da entità governative nel febbraio 2024. Queste notizie pongono l’accento su un contesto di crescente preoccupazione riguardo alla sicurezza e alla sorveglianza nelle attività umanitarie.

Il preavviso di Meta a don Mattia Ferrari

La comunicazione di Meta, che riporta la notizia di un attacco mirato, è arrivata a don Mattia Ferrari lo stesso giorno in cui è stata ricevuta da Luca Casarini, fondatore di Mediterranea. La notifica indica che entrambi sono stati identificati come potenziali obiettivi di un’operazione di spionaggio. Oltre a Ferrari e Casarini, diversi membri dell’organizzazione potrebbero essere stati presi di mira da un sofisticato programma di sorveglianza noto come Graphite, sviluppato da Paragon Solutions, un’agenzia israeliana. Questi strumenti sono progettati per penetrare i dispositivi senza il consenso degli utenti, raccogliendo informazioni personali e sensibili.

Ricerche di The Citizen Lab

Il laboratorio di ricerca The Citizen Lab dell’Università di Toronto sta attualmente esaminando le intercettazioni. John Scott Railton, un ricercatore senior del laboratorio, ha descritto la situazione come indicativa di un’attenzione speciale rivolta a don Mattia Ferrari. Essere informati di un attacco da parte di attori governativi suggerisce l’uso di tecnologie avanzate per monitorare la persona. Railton ha avvertito che il rischio potrebbe estendersi anche ai contatti di Ferrari, generando una rete più ampia di individui potenzialmente sorvegliati.

Rischi associati alle tecnologie di sorveglianza

La Ong Mediterranea ha reso noto che Meta ha discusso di varie tecnologie di sorveglianza, che includono malware in grado di raccogliere dati sui dispositivi. Questi strumenti possono monitorare informazioni provenienti da email, SMS, e varie app di messaggistica come WhatsApp e Telegram, ma anche accedere a fotocamera, microfono e funzioni di screenshot. Il potere di tali tecnologie solleva interrogativi preoccupanti riguardo alla privacy e alla sicurezza di chi lavora nel settore umanitario, rendendo sempre più difficile l’attività di soccorso in mare.

Il ruolo di don Mattia e della Chiesa

Don Mattia Ferrari non opera in un contesto isolato. La sua attività è svolta in stretto contatto con le autorità ecclesiastiche competenti. Mediterranea sottolinea che il cappellano non agisce solamente come individuo, ma è profondamente integrato in una rete di supporto e collaborazione con la Chiesa, che ha ripetutamente espresso la sua posizione sul tema della sicurezza e dei diritti umani. Questo evidenzia la complessità della situazione, in cui gli attivisti della società civile diventano bersagli di attacchi per il loro impegno in cause sensibili.

Il caso di don Mattia Ferrari e di Mediterranea rappresenta un tassello di un quadro più ampio, in cui la sorveglianza e gli attacchi informatici verso chi opera nel sociale pongono domande urgenti sulla libertà di azione, i diritti umani e la sicurezza in contesti di emergenza. Un problema da affrontare non solo con strumenti legali, ma anche con una crescente consapevolezza delle tecnologie in gioco e delle loro implicazioni etiche.

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