Pro Vita & Famiglia ha riportato un grave atto di vandalismo che ha avuto luogo nella notte tra il 20 e il 21 novembre presso la sua sede di Viale Manzoni, a Roma. L’episodio, che segue una serie di attacchi simili, solleva preoccupazioni riguardo alla sicurezza degli attivisti e al clima di tensione sociale. Le autorità e i rappresentanti di vari partiti politici sono stati invitati a intervenire per contrastare questo fenomeno preoccupante.
Dettagli dell’attacco alla sede
I filmati delle telecamere di sorveglianza hanno rilevato la presenza di due individui, mascherati e vestiti in modo da nascondere la propria identità, che si sono avvicinati alla sede intorno all’1:30 di notte. Armati di bombolette spray e strumenti per la saldatura, i vandali hanno imbrattato le serrande esterne con le scritte “Rabbia, Rivolta, Vendetta Trans”, espressioni che evidenziano una chiara intenzione di provocazione.
L’azione è stata rapida e disturbante: in soli quindici minuti, gli aggressori hanno bloccato con del materiale nero simile a pece le serrande e hanno otturato le serrature con silicone, rendendo impossibile l’accesso alla sede. Questo attacco non è avvenuto in un giorno casuale; coincide con l’anniversario del Transgender Day of Remembrance, un momento significativo di riflessione sulla violenza subita dalla comunità transgender. L’atto rappresenta quindi un’aggravante al già conflittuale confronto tra le ideologie che si scontrano sul tema dei diritti.
Il contesto degli attacchi
Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia, ha commentato che questo è il quattordicesimo attacco alla loro sede negli ultimi tre anni. Coghe, che ha scoperto la sede vandalizzata al mattino seguente, ha espresso profonda preoccupazione per l’escalation della violenza. Una menzione significativa è fatta rispetto a un episodio simile accaduto lo scorso 25 novembre, dove un gruppo di circa 200 persone, in una manifestazione trans-femminista, aveva tentato di assaltare l’ufficio, lanciando oggetti contro le forze dell’ordine e cercando di appiccare un incendio, sventato solo grazie a un’imperfezione nella miccia.
Questo clima di attacchi è visto come una manifestazione di intolleranza verso la posizione di Pro Vita & Famiglia, identificata come un punto di riferimento per la promozione di valori considerati tradizionali. La continua aggressione da parte di gruppi avverso amplifica le tensioni e contribuisce a un’atmosfera di paura tra quelli che sostengono tali valori.
Richiesta di intervento istituzionale
In risposta a questa escalation di atti vandalici, Antonio Brandi, presidente della Onlus, ha sollecitato una presa di posizione ufficiale da parte di tutti i partiti politici contro tali atti intimidatori. Inoltre, ha rivolto un appello personale al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, esprimendo l’urgenza di aumentare le misure di sicurezza attorno alla sede di Pro Vita & Famiglia. Questa richiesta è motivata dall’imminente manifestazione di Non Una Di Meno, prevista per sabato 23 novembre, un evento che si svolgerà in prossimità della sede e che potrebbe riaccendere le tensioni già forti in un clima così polarizzato.
L’invito all’azione è chiaramente indirizzato non solo alla salvaguardia di uno spazio di dialogo, ma anche alla protezione degli attivisti e sostenitori di ideologie che, come evidenziato, si trovano a fronteggiare continui attacchi legati a una crescente polarizzazione sociale.
Ultimo aggiornamento il 21 Novembre 2024 da Armando Proietti