Le organizzazioni mafiose attive in Liguria, con le loro ramificazioni nel territorio, continuano a destare preoccupazione. Nella regione, Cosa Nostra, ‘ndrangheta e Camorra esercitano la loro influenza su settori cruciali, generando allarmi tra le autorità locali. Questo fenomeno è stato evidenziato dal colonnello Maurizio Panzironi, a capo della Direzione investigativa antimafia in Liguria, durante la presentazione del calendario intitolato “Follow the money“. Le sue dichiarazioni mettono in luce la fluidità e la pericolosità delle interconnessioni mafiose, che si sviluppano attorno a interessi economici ben definiti.
Settori strategici sotto il controllo mafioso
Cosa Nostra ha consolidato la sua presenza nel settore della logistica, area di attività fondamentale per la movimentazione di beni e servizi. Qui, il controllo di strade, porti e magazzini può non solo generare profitti illeciti ma anche creare un nodo di collegamento tra diverse organizzazioni mafiose. La ‘ndrangheta, invece, ha trovato terreno fertile nel movimento terra, sfruttando le commesse legate a progetti di costruzione e infrastrutture. La Camorra si è invece inserita nel mondo della ristorazione, settori spesso caratterizzati da marginalità economica e operazioni poco trasparenti.
Panzironi ha messo in guardia riguardo al fatto che non esistono divisioni rigide tra le varie organizzazioni mafiose. Al contrario, possono crearsi cointeressenze dove ci sono opportunità di business e movimenti di denaro. Questa situazione richiede un monitoraggio costante da parte delle forze dell’ordine, in quanto fenomeni di cooperazione tra gruppi mafiosi possono portare a una consolidazione della loro influenza.
L’attenzione ai cantieri e al Pnrr
Un aspetto critico delle operazioni di vigilanza è costituito dai cantieri, in particolare quelli relativi a grandi opere finanziate con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza . Questi progetti attraggono non solo investimenti pubblici, ma anche interessi criminali, rendendo necessaria una sorveglianza accurata. Nel 2024, il distretto della Dia che copre anche Massa ha effettuato un totale di 21 accessi, di cui 19 nei cantieri e 2 di tipo documentale presso le sedi legali delle imprese coinvolte.
A Genova, sono stati esaminati siti emblematici come Sestri Ponente, La Superba, lo scolmatore del Bisagno e il Waterfront, oltre alla Diga. Giacomo Tessore, capo del primo settore appalti della Dia, ha sottolineato la necessità di esaminare in dettaglio la documentazione contabile e contrattuale delle aziende operanti nel settore. Data la significativa mole di lavori in corso e le ingenti somme di denaro in gioco, è fondamentale che queste analisi siano protratte nel tempo. Tessore ha segnalato che, in diverse situazioni, sono emerse criticità da approfondire, il che richiede un impegno prolungato e coordinato.
Il futuro della lotta alla mafia in Liguria
Il contesto ligure rappresenta un campo di battaglia cruciale nella lotta contro le infiltrazioni mafiose. La strategia messa in atto dalle forze dell’ordine deve essere mirata e prolungata nel tempo, con interventi che non si limitino alla repressione dei crimini, ma che si estendano all’analisi delle dinamiche economiche e territoriali. Questa visione richiede collaborazioni tra diversi enti e autorità per monitorare e controllare costantemente i settori economici vulnerabili.
La regione, con la sua posizione strategica e il forte legame con il mare, deve affrontare questa sfida in modo coeso, attuando misure preventive per contrastare le influenze mafiose. Solo attraverso un monitoraggio efficace e misure tempestive si potrà garantire un futuro libero da infiltrazioni per Liguria e i suoi cittadini.
Ultimo aggiornamento il 11 Dicembre 2024 da Laura Rossi