Atti di sabotaggio all'olimpiade: la reazione del sindaco di Cortina d'Ampezzo

Atti di sabotaggio all’olimpiade: la reazione del sindaco di Cortina d’Ampezzo

Il sindaco di Cortina, Gianluca Lorenzi, condanna un atto di vandalismo contro la pista da bob per le Olimpiadi 2026, promettendo maggiore sicurezza e determinazione nella preparazione dell’evento.
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Atti di sabotaggio all'olimpiade: la reazione del sindaco di Cortina d'Ampezzo - Gaeta.it

La recente rimozione di un tubo destinato alla costruzione della pista da bob per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 ha scosso la comunità di Cortina d’Ampezzo. Il sindaco Gianluca Lorenzi ha dichiarato all’ANSA che questo gesto rappresenta un atto di terrorismo che colpisce non solo l’Italia, ma anche la manifestazione sportiva internazionale che si avvicina. Le sue parole esprimono preoccupazione e determinazione, suggerendo che non si lasceranno intimorire da atti vili.

La gravità dell’accaduto

Gianluca Lorenzi non usa giri di parole nel commentare l’episodio. Parla di un atto vile e ingiustificato, sottolineando la gravità del gesto che influisce negativamente su un evento di portata mondiale come le Olimpiadi. La rimozione di un elemento fondamentale per la realizzazione della pista da bob non è solo un danno materiale, ma anche un affronto al prestigio della manifestazione sportiva e della città. Il sindaco ha espresso la sua ferma volontà di accertare le responsabilità e chiede che i colpevoli vengano puniti severamente, affinché tali atti non restino impuniti.

Questo tipo di vandalismo non solo mette a rischio i lavori già in corso, ma può generare un clima di insicurezza in un periodo in cui la città dovrebbe prepararsi a ospitare atleti e spettatori. Cortina d’Ampezzo è da tempo una città simbolo di sport e montagne, e Lorenzi ha ricordato quanto sia fondamentale preservare la sicurezza e l’integrità del territorio in vista di un evento così significativo.

Situazione del cantiere e futuri sviluppi

Nonostante l’incidente, il sindaco tiene a ribadire che non ci saranno ritardi nei lavori di costruzione. Lorenzi ha chiarito che il tubo tolto dagli sconosciuti era accatastato e non ancora stato utilizzato, secondo quanto riferito dagli ingegneri coinvolti nei lavori. Di conseguenza, l’atto di sabotaggio non ha impatti immediati sul cantiere, ma ha inevitabilmente sollevato preoccupazioni riguardo alla sicurezza.

Lorenzi ha dichiarato che l’accaduto porterà a una revisione delle misure di sicurezza nei cantieri, suggerendo l’implementazione di un sistema di videosorveglianza più rigoroso. Questa decisione si traduce in un incremento della sorveglianza, mirata a tutelare gli investimenti e garantire il rispetto degli impegni assunti con il CIO e con gli sponsor dell’evento. La sicurezza diventa quindi non solo una priorità, ma anche una risposta necessaria a gestire la paura e l’incertezza generate da episodi del genere.

Un messaggio di resilienza

Il sindaco Lorenzi non esita a mandare un messaggio chiaro: non si lasceranno intimidire e continueranno a lavorare per portare a termine i preparativi per le Olimpiadi. Il gesto di sabotaggio ha solo ulteriormente rafforzato la determinazione della comunità locale a mostrare il meglio di sé in vista di un evento internazionale. La voce di Lorenzi risuona come un invito per tutti a restare uniti, dimostrando che la passione per lo sport e l’accoglienza non devono essere oscurate dalla violenza.

Il futuro delle Olimpiadi a Milano e Cortina d’Ampezzo continua a essere in movimento, con la promessa di un evento che non solo porterà atleti da tutto il mondo, ma anche l’opportunità di mostrare il calore e la bellezza dell’Italia. La luce della competizione sportiva è viva e colorata, pronta a brillare nonostante le ombre di atti meschini.

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