In un gesto simbolico e provocatorio, attivisti del movimento “Ultima generazione” hanno lasciato scarti di frutta e verdura nel cuore di Milano, precisamente in galleria Vittorio Emanuele, noto punto di ritrovo della città . Questa azione si inserisce all’interno di una campagna più ampia intitolata “Per il giusto prezzo”, che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla crisi dei prezzi alimentari e le disuguaglianze sociali collegate.
La protesta in galleria Vittorio Emanuele
Oggi, 29 marzo, dopo le 12, il gruppo ha riempito il pavimento della galleria con avanzi di frutta e verdura, attirando l’attenzione dei passanti e dei turisti. I manifestanti, brandendo cartelli con le scritte “Per il giusto prezzo” e “Ultima generazione”, hanno voluto sottolineare la crescente preoccupazione per l’aumento dei costi degli alimenti e le difficoltà economiche che molte persone stanno affrontando.
La galleria Vittorio Emanuele, considerata un simbolo di lusso e bellezza architettonica, faceva da sfondo a questa azione di contestazione, scelta strategicamente per accentuare il contrasto tra il benessere apparente e le sfide quotidiane che colpiscono i cittadini più vulnerabili. La scelta di utilizzare scarti di frutta e verdura non è casuale: l’immagine evocativa di prodotti alimentari trascurati e sprecati serve a mettere in luce la questione dello spreco alimentare e dell’accessibilità ai beni di prima necessità .
Intervento delle forze dell’ordine
La protesta, tuttavia, ha avuto una svolta quando sono intervenute le forze dell’ordine. Gli agenti della polizia, giunti sul posto, hanno identificato e denunciato i partecipanti per manifestazione non preavvisata, un’azione regolamentata dalla legge italiana che richiede di informare le autorità competenti in anticipo per poter organizzare una manifestazione pubblica. Tra i denunciati, un ragazzo è stato accusato di distribuire volantini, un’altra modalità utilizzata per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo alla campagna.
L’intervento delle forze dell’ordine ha sollevato interrogativi sulle limitazioni imposte alle forme di protesta in spazi pubblici. In una democrazia, il diritto di manifestare è un aspetto fondamentale per esprimere opinioni e rivendicazioni. Tuttavia, le norme che regolano tali azioni servono anche a garantire l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini.
Il significato della campagna “Per il giusto prezzo”
“Per il giusto prezzo” è una campagna lanciata per richiamare l’attenzione sulle difficoltà di molte famiglie italiane, oggi sempre più minacciate dall’aumento dei costi alimentari. Questo movimento si inserisce in un contesto più ampio di crescente povertà e diseguaglianza sociale. Gli attivisti ritengono che il diritto al cibo debba essere garantito e che le politiche attuali non stiano affrontando adeguatamente queste problematiche.
Diverse iniziative sono state attuate da questo gruppo, includendo sit-in, manifestazioni e azioni simboliche come quella di oggi. L’obiettivo rimane quello di spingere il governo e le istituzioni a prendere provvedimenti concreti per garantire prezzi equi per alimenti di qualità , accessibili a tutti.
Il messaggio degli attivisti, perciò, va ben oltre la semplice denuncia delle pratiche di mercato. Si tratta di richiamare l’attenzione su una crisi che non tocca solo i numeri, ma la vita quotidiana delle persone, che si trovano a dover fare i conti con scelte difficili per la propria famiglia. La scelta di Milano come palcoscenico per questa azione non è stata casuale: la città , simbolo di cultura e innovazione, deve anche farsi portavoce delle difficoltà dei suoi cittadini.