In Italia, la salute e il benessere della popolazione anziana sono al centro di un dibattito crescente, specialmente in vista dei dati emersi nel recente Libro bianco sull’attività fisica per l’invecchiamento attivo, presentato agli Stati generali dell’invecchiamento attivo a Roma. Secondo il report, quasi il 40% degli ultra 65enni riesce a soddisfare i livelli di attività fisica raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità . Tuttavia, il quadro complessivo rivela importanti difficoltà, con il 38% degli anziani considerati completamente sedentari. Questa realtà ha spinto l’Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo, HappyAgeing, a presentare una serie di proposte per migliorare la situazione.
La sedentarietà tra gli anziani: statistiche e cause
La sedentarietà non è solo un problema legato all’età o al genere; il dato più allarmante è che le difficoltà economiche, il livello di istruzione e la condizione di vivere soli sono fattori determinanti nella riduzione dell’attività fisica. Il report evidenzia che solo il 27% degli over 65 ha ricevuto consigli medici su come aumentare i livelli di attività fisica. Queste statistiche mettono in luce la complessità della situazione, nella quale gli anziani non solo vedono ridotta la loro attività fisica, ma spesso non vengono nemmeno supportati nella loro transizione verso uno stile di vita più attivo.
Gli esperti sottolineano che, oltre alle caratteristiche individuali, ci sono impatti sistemici che influenzano il comportamento attivo degli anziani. L’interazione tra povertà, mancanza di risorse e supporto sociale crea una spirale di inattività che va affrontata in modo incisivo. Ulteriori indagini sono necessarie per comprendere come intervenire efficacemente e incoraggiare l’adozione di stili di vita più sani tra quelli che costituiscono la parte più vulnerabile della popolazione.
Le proposte di HappyAgeing per promuovere l’attività fisica
HappyAgeing ha messo a punto alcune soluzioni innovative, basate su esperienze pratiche e su risultati emersi da progetti sperimentali in diverse regioni italiane. Maurizio Massucci, della Società italiana di medicina fisica e riabilitativa e coautore del Libro bianco, ha evidenziato come le proposte siano orientate a migliorare l’accesso all’attività fisica per gli anziani, rendendo più efficiente la gestione e l’organizzazione di tali progetti. Tra le idee espresse, vi sono programmi di monitoraggio dell’attività fisica e iniziative volte a rendere più soddisfacente l’esperienza degli utenti.
Particolare attenzione è riservata alla necessità di campagne di comunicazione mirate. Queste dovrebbero rivolgersi non solo agli anziani, ma anche a famiglie, medici e comunità, creando una rete di supporto e informazione. Eventi, festival e giornate dedicate promuoverebbero non solo l’attività fisica, ma anche il legame intergenerazionale e comunitario, elementi vitali per contrastare l’isolamento sociale frequentemente associato all’età avanzata.
Collaborazione tra pubblico e privato per incentivare l’attività fisica
Un altro punto cruciale sollevato nel Libro bianco ha riguardato l’importanza di coinvolgere le istituzioni locali e le aziende private. È fondamentale definire politiche di incentivazione fiscale che incoraggino le imprese a investire in centri sportivi dedicati agli anziani. Anche il settore pubblico potrebbe beneficiare di tali investimenti, in quanto il miglioramento della salute della popolazione anziana rappresenterebbe un importante risparmio per i sistemi sanitari.
Inoltre, si suggerisce di introdurre forme di acquisto agevolato per i dispositivi tecnologici utilizzati per monitorare l’attività fisica. Questi strumenti potrebbero diventare un alleato importante per gli anziani, facilitando l’engagement con programmi di fitness e controllo sanitario. Per realizzare queste iniziative, si propone una collaborazione tra Dipartimenti di Prevenzione e Riabilitazione, università e ambiti socio-sanitari, affinché tutte le parti interessate possano lavorare insieme per garantire la qualità e l’efficacia dei percorsi di attività fisica.
L’importanza di un approccio multidisciplinare per il benessere degli anziani
Le azioni proposte da HappyAgeing sottolineano la necessità di un approccio integrato che riunisca diversi attori, tra cui la società civile, i cittadini, le istituzioni e le aziende private. L’obiettivo finale è garantire un buon livello di vita per gli anziani, un elemento fondamentale per il benessere dell’intera società. Le politiche attuate a favore della salute fisica degli ultra 65enni non solo migliorano la loro qualità della vita, ma si traducono anche in una riduzione dell’impatto sulle risorse sanitarie e supportano una società più attiva e coesa.
Il tema dell’attività fisica per gli anziani è quindi una questione cruciale, e l’importanza di affrontarla con serietà e impegno è un messaggio che risuona fortemente in questo dibattito attuale.