Negli ultimi anni, il melanoma si è affermato come una delle patologie oncologiche in più rapida crescita. Le statistiche sono allarmanti: si stima che i casi siano passati da circa 7.000 nel 2007 a quasi 17.000 nel 2024. Questa bomba sanitaria colpisce in particolare i giovani adulti, con l’incidenza massima che si è spostata dai 60 ai 40 anni, rendendo questa forma di cancro la principale causa di mortalità oncologica nella fascia d’età tra i 20 e i 30 anni. Una realtà che solleva preoccupazioni e richiede un intervento immediato, in particolare per quanto riguarda i comportamenti legati all’esposizione solare e all’uso di lampade abbronzanti.
I cambiamenti nel profilo dei pazienti melanoma
L’epidemiologia del melanoma ha subito un cambiamento significativo negli ultimi anni, rendendo la malattia non più solo un problema legato all’invecchiamento. Oggi, i giovani sono sempre più a rischio, con un aumento esponenziale di diagnosi nei trentenni e ventenni. Questo cambiamento è dovuto a vari fattori, tra cui l’eccessiva esposizione ai raggi UV durante l’estate e l’uso sempre più diffuso delle lampade abbronzanti, considerate come un uso imprudente della tecnologia.
Questa nuova generazione di pazienti melanoma porta con sé un forte messaggio: la prevenzione è fondamentale. Infatti, le scottature solari, sia occasionali che ripetute, diminuiscono significativamente la capacità del corpo di combattere il cancro alla pelle, esponendo le cellule sane a mutazioni genetiche potenzialmente letali.
L’allerta degli esperti: rischi dell’abbronzatura artificiale
Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma e direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma presso l’Istituto Pascale di Napoli, è intervenuto al talk “La prevenzione in dieci note”, organizzato presso Casa Sanremo. Nel suo intervento, Ascierto ha sottolineato l’importanza di prestare attenzione ai messaggi fuorvianti che girano riguardo all’abbronzatura, in particolare quella artificiale.
“Una sola sessione di lampada abbronzante aumenta il rischio di melanoma del 75%,” ha dichiarato Ascierto, paragonando i danni potenziali all’uso di sigarette. In Italia, la legge impedisce ai minori di accedere a queste pratiche, ma nemmeno raggiunta la maggiore età il rischio diminuisce in modo considerevole. Questo chiaro avvertimento serve a sensibilizzare i giovani sui possibili effetti a lungo termine delle scelte estetiche legate all’abbronzatura.
La ricerca contro il melanoma: progressi e speranze
Sebbene l’aumento dei casi di melanoma rappresenti una sfida per la salute pubblica, gli sviluppi nella ricerca scientifica offrono segnali di speranza. Ascierto ha menzionato esempi storici, come il caso di Bob Marley, che nel 1981 morì a causa di un melanoma metastatico, e la storia di Jimmy Carter. L’ex presidente degli Stati Uniti, morto recentemente all’età di 100 anni, ha affrontato un melanoma con metastasi cerebrali, curato attraverso l’immunoterapia.
Questi casi evidenziano i nostri progressi nella comprensione e nel trattamento del melanoma. Tuttavia, Ascierto ha evidenziato come, nonostante i miglioramenti nella ricerca e nelle opzioni terapeutiche, la prevenzione rimanga un elemento cruciale. La cura e la ricerca devono andare di pari passo con una maggiore consapevolezza pubblica sulle modalità di protezione e monitoraggio della propria pelle.
C’è molto da fare per combattere questa malattia in crescita, e servirà l’impegno di tutti per fermare l’emergenza oncologica del melanoma tra i più giovani.