Ogni anno, il 20 novembre, viene commemorata la Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, un momento di riflessione sui diritti fondamentali dei più giovani. In questo contesto, il Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale ha reso noto un rapporto approfondito riguardante i minorenni vittime di abuso. L’analisi riguarda il periodo dal 1° gennaio al 30 giugno 2024, con un confronto sui dati degli anni precedenti. I risultati sono allarmanti: si registra un incremento del 10% dei reati rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
I reati contro i minori: un quadro allarmante
Secondo il rapporto, i reati che colpiscono i minori spaziano dall’abbandono di persone incapaci all’abuso dei mezzi di correzione, fino agli atti sessuali e alla pornografia minorile. Tra il 2022 e il 2023, il panorama criminale ha mostrato chiaramente che i danni subiti dai minori sono in aumento. Nel primo semestre del 2024, il numero totale dei reati è cresciuto del 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con punte di crescita in specifiche categorie.
In particolare, si segnala un aumento del 22% nell’abuso dei mezzi di correzione e disciplina, del 15% nei maltrattamenti familiari e conseguentemente della sottrazione di persone incapaci. Contrariamente, si osserva una diminuzione dei casi di adescamento di minorenni e della violazione degli obblighi di assistenza familiare . Un dato particolarmente grave è rappresentato dalla violenza sessuale aggravata, che ha registrato una flessione del 24%, genericamente verificandosi nei contesti scolastici.
Le vittime di reati, di età inferiore ai 18 anni, hanno visto un incremento significativo nei casi di abbandono , abuso disciplinare e pornografia minorile, che ha addirittura raggiunto un aumento dell’83%, segnalando una problematica crescente e complessa da affrontare.
Le dinamiche di genere nei crimini contro minori
Una parte significativa dell’analisi si concentra sulle dinamiche di genere legate ai reati subiti dai minori. Tra le vittime di reati sessuali, le femmine rappresentano la maggioranza. Tuttavia, in altre categorie di reato come l’abbandono o l’abuso di mezzi di disciplina, si registra una predominanza di vittime maschili.
Un altro aspetto di grande rilievo è l’identikit degli autori di questi reati. La relazione indica che la maggior parte dei presunti colpevoli sono di genere maschile e rientrano nella fascia d’età tra 35 e 64 anni, portando a riflessioni sui fattori sociali e culturali che possono contribuire a questa preoccupante situazione.
Gli studi professionali sulla criminalità oggi puntano a capire anche il contesto in cui queste violenze si verificano, il che rende necessarie politiche preventive e interventi mirati per contrastare l’aumento di tali episodi.
Fenomeni emergenti nel cyberspazio
Il rapporto approfondisce un tema attuale: l’impatto della tecnologia sui minori. Negli ultimi due anni, si è innescato un cambiamento nei tipi di reati legati al web. Mentre ci sono stati segnali positivi di diminuzione nei casi di adescamento online e di cyberbullismo, purtroppo sono in aumento i fenomeni di sextortion, dove le vittime, spesso giovanissime, vengono estorte con minacce legate alla diffusione di contenuti personali.
Malgrado il contesto di paura per gli esposti ai rischi virtuali, nel periodo di riferimento, le statistiche mostrano un incremento del revenge porn, con un abbassamento del numero di minori coinvolti riguardo alla violazione della privacy attraverso la condivisione non consensuale di immagini intime.
Una nota dolente è l’alto numero di vittime sotto i 14 anni, evidenziando la gravità della situazione e le sue ripercussioni sullo sviluppo psico-fisico dei giovani. La lotta contro queste problematiche richiede l’impegno di tutte le istituzioni e della società civile per proteggere e sostenere i più vulnerabili.
Nella prospettiva di garanzie reali sui diritti dei minori, ci sono sfide enormi da affrontare per promuovere un ambiente più sicuro e incoraggiare il rispetto della loro dignità e dei loro diritti fondamentali.
Ultimo aggiornamento il 23 Novembre 2024 da Laura Rossi