Un allerta crescente in Sardegna: i focolai di lingua blu continuano a propagarsi sull’isola, secondo il report dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna. Con un incremento repentino in soli cinque giorni, il numero di focolai ha raggiunto quota 981, evidenziando l’urgenza di una strategia efficace per contenere la diffusione della malattia. Questo articolo offre un’analisi dettagliata della situazione attuale, illustrando le aree maggiormente colpite, le ripercussioni per il settore agricolo e le misure adottate per contrastare l’emergenza.
La diffusione della lingua blu in Sardegna
L’andamento dei contagi
L’epidemia di lingua blu, causata dal virus sierotipo 3 , sta colpendo in modo significativo il centro e il sud della Sardegna. Il report dell’Istituto zooprofilattico ha segnalato un incremento dei focolai, passando da 666 a 981 in un breve lasso di tempo. Le aree maggiormente interessate includono l’Oristanese, il Sulcis e il Sarrabus, con un’attenzione particolare alle greggi non ancora contagiate, per le quali sono già state attuate misure di controllo delle movimentazioni.
A livello provinciale, l’Oristanese emerge come la zona più colpita, con 246 focolai. È seguito dal Nuorese, dove sono stati registrati 234 focolai. La situazione è preoccupante anche nella città metropolitana di Cagliari, con 140 casi, e nel Sulcis, con 127. Al di sotto della soglia dei 100 focolai si trovano la Gallura , il Medio Campidano , l’Ogliastra e il Sassarese .
Le criticità nelle aziende agricole
Il rapido incremento dei focolai ha sollevato gravi preoccupazioni tra gli allevatori sardi. La Coldiretti ha dichiarato che le campagne sono “in ginocchio” e le aziende di allevamento “allo stremo”, sottolineando la necessità di un intervento immediato. La situazione si aggrava, con centinaia di casi già confermati e altrettanti in fase di accertamento. Questo scenario potrebbe avere conseguenze devastanti, non solo per la salute delle greggi, ma anche per l’economia dell’isola.
Le misure di contenimento in atto
Azioni intraprese e appelli alle istituzioni
Di fronte a un’epidemia di tali proporzioni, le istituzioni locali e nazionali sono chiamate a mettere in campo un piano d’azione efficace. La Coldiretti ha lanciato un appello alle autorità affinché vengano promosse tutte le misure necessarie per arginare l’epidemia e garantire un supporto adeguato alle aziende colpite. È fondamentale un intervento coordinato che preveda azioni di controllo rigoroso e un sostegno finanziario per limitare i danni economici.
Riflessioni sulle politiche di prevenzione
Questo episodio solleva interrogativi sulle politiche di prevenzione e sulla capacità del sistema sanitario e veterinario di gestire emergenze sanitarie. È cruciale che venga adottato un approccio tempestivo e olistico, che includa non solo la telemedicina e la sorveglianza, ma anche formazione per gli allevatori nei metodi di prevenzione e gestione delle malattie infettive.
Con l’auspicio di un recupero veloce e della salvaguardia della tradizione pastorale sarda, ogni sforzo deve essere focalizzato sul contrasto della lingua blu, per proteggere non solo gli allevamenti, ma anche il futuro economico e sociale dell’isola.