Aumento dei casi di Alzheimer in Italia: impatti economici e sociali in crescita

Aumento dei casi di Alzheimer in Italia: impatti economici e sociali in crescita

Aumento Dei Casi Di Alzheimer Aumento Dei Casi Di Alzheimer
Aumento dei casi di Alzheimer in Italia: impatti economici e sociali in crescita - Fonte: Ilsole24ore | Gaeta.it

La malattia di Alzheimer sta arrecando un impatto significativo non solo sulla vita delle persone malate, ma anche su quella delle famiglie e sulla società nel suo complesso. Con l’aumento previsto dei casi in Italia, il costo economico della demenza sta lievitando. La necessità di un’adeguata sensibilizzazione e di servizi di assistenza strutturati è diventata più urgente che mai, come evidenziato dalla recente giornata mondiale dedicata a questa condizione.

Il report mondiale sull’Alzheimer

Un’analisi condotta dalla London School of Economics and Political Science nel Rapporto Mondiale 2024 ha messo in evidenza la crescente disinformazione riguardante la demenza a livello globale. Secondo il rapporto, circa l’80% della popolazione mondiale è convinto erroneamente che la demenza sia un fenomeno naturale legato all’invecchiamento. Questo dato è in aumento rispetto al 66% registrato nel 2019, evidenziando la necessità di un’educazione più efficace su questa condizione patologica.

Particolarmente preoccupante è il risultato riscontrato anche tra gli operatori sanitari, dove il 65% crede ancora che la demenza sia una fase normale della vita. D’altra parte, il 58% degli intervistati riconosce come gli stili di vita non sani possano contribuire al rischio di sviluppare la malattia. Tuttavia, l’incremento dello stigma associato all’Alzheimer è allarmante: l’88% dei malati ha riferito di aver subito pregiudizi, portando un terzo di loro a evitare situazioni sociali per paura di discriminazione. Questi dati sottolineano l’esigenza di campagne informative per migliorare la consapevolezza e ridurre l’isolamento dei malati e dei loro caregiver.

L’Italia tra sfide e preoccupazioni

Attualmente, in Italia sono almeno 1,5 milioni le persone affette da qualche forma di demenza, con previsioni che indicano un aumento a oltre 3 milioni entro il 2050. I costi economici diretti e indiretti legati a questa malattia potrebbero superare i 60 miliardi di euro. Katia Pinto, presidente della Federazione Alzheimer Italia, ha espresso la sua preoccupazione riguardo a questi dati, evidenziando come lo stigma contribuisca all’isolamento sociale, un fattore di rischio noto per la demenza. Per contrastare questa situazione, è fondamentale l’impegno collettivo di istituzioni, professionisti e cittadini per promuovere approcci inclusivi e supportivi.

Il progetto “Dementia Friendly Italia” rappresenta un tentativo significativo di affrontare lo stigma associato all’Alzheimer. Questa iniziativa mira a trasformare la cultura attorno a questa malattia, promuovendo una maggiore comprensione e supporto verso le persone affette.

L’impatto economico e sociale secondo il Rapporto Censis-Aima

Il quarto Rapporto Censis-Associazione malati Alzheimer delinea un quadro allarmante riguardo all’impatto economico e sociale dell’Alzheimer, soprattutto dopo la pandemia di Covid-19. Nonostante un crescente interesse per la malattia e miglioramenti nella ricerca, molti indicatori di assistenza al paziente non sono cambiati sostanzialmente. Circa il 5% della popolazione, tra pazienti e caregiver, è colpita da demenza, ma il numero di persone assistite da centri diurni è diminuito.

La percentuale di assistenza da centri diurni è passata dal 12,5% nel 2015 al 10,3% nel 2024, un dato preoccupante che indica una diminuzione delle risorse disponibili. Inoltre, c’è stata una riduzione nel ricorso a badanti, per lo più donne straniere, che rivestono un ruolo critico nell’assistenza a lungo termine. I costi diretti annuali legati a un paziente di Alzheimer sono vertiginosi, con il 75% delle spese attribuibili alle badanti. Tuttavia, il volontariato ha registrato un incremento, con le associazioni che forniscono servizi socio-assistenziali che ora rappresentano il 18,3% rispetto al 2,4% del 2015.

Il quadro italiano della malattia

Il Rapporto Censis-Aima ha inoltre puntato i riflettori su un aspetto spesso trascurato: il declino cognitivo lieve. Con meno del 15% dei pazienti che accede a un’assistenza domiciliare integrata e socioassistenziale, il sistema di servizi presenti rischia di non essere in grado di fronteggiare l’emergenza demenza. La lentezza del processo diagnostico, che in media richiede due anni, e difficoltà nel riconoscimento dei sintomi da parte dei medici sono aspetti critici che aggravano ulteriormente la situazione per i pazienti e le loro famiglie.

Questi dati pongono interrogativi sulla capacità del sistema attuale di rispondere adeguatamente a un fenomeno in continua espansione come quello dell’Alzheimer. La società italiana si trova quindi ad affrontare una sfida significativa, che richiede un intervento concertato e incentrato sull’umanità non solo per migliorare i servizi, ma anche per realizzare una rete di supporto più inclusiva per chi vive questa malattia e per i loro cari.

  • Laura Rossi

    Laura è la mente dietro una popolare rubrica su Gaeta.it, un rinomato sito dedicato alle notizie e agli eventi della città di Gaeta e dell'intero Lazio. La sua rubrica, apprezzata per l'approccio approfondito e analitico, si concentra su temi di attualità, cronaca locale e sviluppi culturali, offrendo agli abitanti e ai visitatori informazioni dettagliate e aggiornate. Grazie alla sua esperienza e passione per il giornalismo, Laura ha saputo creare un legame solido con la sua audience, fornendo contenuti che non solo informano ma stimolano anche il dibattito e la riflessione sulla vita nella regione.

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