Aumento dei casi di West Nile Virus in Italia: 232 malati e 8 decessi registrati nel 2024

Aumento dei casi di West Nile Virus in Italia: 232 malati e 8 decessi registrati nel 2024

Aumento dei casi di West Nile Aumento dei casi di West Nile
Aumento dei casi di West Nile Virus in Italia: 232 malati e 8 decessi registrati nel 2024 - Gaeta.it

La situazione legata al West Nile Virus in Italia si è aggravata negli ultimi mesi, segnando un aumento significativo dei casi di contagio e dei decessi. Secondo l’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità, aggiornato al 29 agosto, il numero totale di casi confermati ha raggiunto le 232 unità, con un preoccupante bilancio di otto morti. La malattia, trasmessa principalmente dalle punture di zanzara, ha destato serie preoccupazioni tra gli esperti e la popolazione.

La dinamica della trasmissione del virus West Nile

Vettori del virus: zanzare e uccelli

Il West Nile Virus è principalmente trasmesso attraverso la puntura di zanzare, in particolare della specie Culex. Tuttavia, è importante notare che gli uccelli selvatici svolgono un ruolo cruciale nella diffusione del virus, fungendo da serbatoio naturale. Le zanzare infette possono trasmettere il virus all’uomo, ma esistono anche modalità di infezione più rare che includono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto durante la gravidanza.

Il bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità ha riportato che, dall’inizio di maggio, si sono registrati 232 casi confermati, con un significativo incremento nel periodo di monitoraggio dal 22 al 28 agosto, durante il quale sono stati registrati 61 nuovi contagi. Tra questi, 131 casi si sono manifestati nella forma neuro-invasiva, con una distribuzione che comprende diverse regioni italiane: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Campania, Puglia, Calabria, Sardegna, oltre a casi importati provenienti dagli Stati Uniti e dall’Albania.

L’impatto in termini di mortalità

Il virus ha avuto severe ripercussioni patogenetiche, culminando in otto decessi dall’inizio dell’anno. I dati indicano che i decessi hanno avuto luogo in diverse province: una vittima ciascuna in Piemonte, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, e due nel territorio dell’Emilia-Romagna. Rispetto agli anni precedenti, il numero di decessi nel 2023 ammontava a 27, con un picco di 37 nel 2022. Questo trend suggerisce un’attenzione crescente sulla questione della salute pubblica e sull’efficacia delle misure preventive contro la diffusione del virus.

Il cambiamento climatico e l’aumento dei rischi sanitari

Un’analisi delle condizioni climatiche

Uno dei fattori che influiscono sull’espansione del West Nile Virus è rappresentato dal cambiamento climatico. Gli esperti avvertono che l’aumento delle temperature atmosferiche favorisce la proliferazione delle zanzare, anzitutto della specie Culex, facilitando quindi la trasmissione del virus in aree normalmente meno colpite. Questo fenomeno di adattamento biologico delle zanzare potrebbe portare a un’ulteriore diffusione del virus in regioni europee, dove finora era stato raramente registrato.

Tuttavia, è fondamentale mantenere la lucidità di fronte a tali aspettative. Pur considerando l’aumento dei casi, la maggior parte delle infezioni da West Nile Virus non presenta sintomi gravi e, frequentemente, non richiede interventi terapeutici. Secondo i dati raccolti, solo circa l’1% dei contagiati può sviluppare forme gravi di malattia del sistema nervoso centrale.

Comportamenti della popolazione e questioni di salute pubblica

É importante realizzare che la crescita dei casi di infezione non deve necessariamente portare a livelli di allerta esagerati, ma richiede piuttosto la diffusione di informazioni chiare sulle modalità di prevenzione. Mantenere una buona igiene ambientale e adottare corretti comportamenti preventivi rimangono aspetti cruciali per ridurre i rischi di contagio.

Sintomi e prevenzione del virus

I segni clinici del West Nile Virus

Il West Nile Virus può manifestarsi con sintomi simil-influenzali, e circa il 20% delle persone infettate presenta una febbre nota come febbre West Nile. I segni clinici includono mal di testa, affaticamento, febbre, nausea e vomito. È importante notare che oltre l’80% delle infezioni rimane asintomatica, e i picchi di infezione si registrano generalmente tra luglio e settembre, durante i periodi di maggiore attività delle zanzare.

Raccomandazioni per la protezione individuale

Per prevenire il contagio, si raccomanda di utilizzare zanzariere e aria condizionata nelle abitazioni, oltre a indossare indumenti coprenti e utilizzare repellenti per zanzare. Le autorità competenti aggiornano regolarmente i dati epidemiologici, fornendo informazioni utili sull’andamento della malattia e sulla prevenzione.

Il monitoraggio continuo del West Nile Virus e della sua diffusione è quindi essenziale per garantire la sicurezza sanitaria della popolazione e limitare l’impatto di questa malattia infettiva.

Ultimo aggiornamento il 29 Agosto 2024 da Armando Proietti

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