Aumento dei costi e ritardi nella diga del porto di Genova: la denuncia del Pd

Aumento dei costi e ritardi nella diga del porto di Genova: la denuncia del Pd

Aumento dei costi e ritardi per la diga di Genova: il consigliere D’Angelo critica la gestione politica, chiedendo maggiore serietà e trasparenza nella realizzazione di opere infrastrutturali cruciali.
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Aumento dei costi e ritardi nella diga del porto di Genova: la denuncia del Pd - Gaeta.it

La realizzazione della nuova diga del porto di Genova continua a rivelarsi problematica, con costi saliti a 140 milioni di euro e un ulteriore allungamento dei tempi di consegna. A lanciare l’allerta è Simone D’Angelo, consigliere regionale e segretario metropolitano del Partito Democratico, che sottolinea con preoccupazione le difficoltà legate al progetto.

I nuovi costi del progetto

L’aggiornamento più recente sulle spese per la diga di Genova evidenzia un aumento di 140 milioni di euro rispetto ai preventivi iniziali. Questo incremento porta con sé anche un atteso ritardo di almeno tre anni nel completamento dell’opera. D’Angelo ha messo in luce questo aspetto durante una conferenza stampa, invitando i cittadini a riflettere sulla gestione del progetto da parte delle autorità locali. Secondo il consigliere, mentre i rappresentanti politici, guidati dal presidente della Regione Liguria Marco Bucci, si mostrano sorridenti nei cantieri, la realtà dei fatti non supporta le promesse fatte, portando a un quadro di costi in crescita e continui rinvii.

Il progetto della diga, considerato cruciale per il futuro del porto e dell’intera città di Genova, sta affrontando una criticità che potrebbe compromettere la pianificazione di opere infrastrutturali cruciali per il territorio. Le aspettative di una rapida conclusione sono state infrante, e questo ha sollevato interrogativi sulla capacità dell’attuale amministrazione di gestire grandi progetti.

Critica alla gestione politica

D’Angelo è particolarmente critico nei confronti della gestione politica della destra, che ha utilizzato il tema delle infrastrutture come punto di forza della propria proposta. La continua crescita dei costi e i ritardi significativi vengono ritenuti un chiaro segnale di un fallimento. “La destra ha fatto della propaganda sulle grandi opere una bandiera, ma oggi si trova di fronte a un ovvio fallimento sotto gli occhi dei genovesi,” ha dichiarato.

Secondo l’esponente del Pd, l’opera, che dovrebbe rappresentare un esempio di programmazione, si è trasformata in un simbolo di improvvisazione e mancanza di trasparenza. Con il passare del tempo, sempre più dettagli sulla gestione e sull’implementazione del progetto vengono alla luce, rivelando un quadro complesso e preoccupante. La criticità è evidente, e il cittadino medio si sente già frustrato da questo continuo balletto di promesse non mantenute.

Richiesta di responsabilità

Con un tono deciso, D’Angelo ha fatto appello a una maggiore serietà nella gestione dei progetti pubblici. L’esponente dem ha richiesto risposte chiare e ruoli ben definiti nella gestione della situazione attuale. “Genova merita serietà, trasparenza e competenza, e non una politica che annuncia tanto senza mai realizzare,” ha aggiunto. Il consigliere ha anche criticato le affermazioni di alcuni membri del governo, tra cui il viceministro delle Infrastrutture, che ha attribuito parte dei ritardi a un presunto sabotaggio legato a comunicazioni su chat WhatsApp. Queste dichiarazioni sono state accolte con scetticismo da parte degli oppositori politici, che sottolineano come tali giustificazioni appaiano poco fondate e poco professionali.

La richiesta esplicitata da D’Angelo si fa sempre più forte, e il senso di urgenza è palpabile. I cittadini di Genova, colpiti da questa situazione, chiedono un cambio di rotta, più responsabilità e meno promesse elettorali non mantenute. La sfida per il governo locale è ora recuperare credibilità e fare chiarezza su una situazione che, fino ad oggi, è rimasta nebulosa e difficile.

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