Aumento dei lavoratori stagionali in agricoltura nel 2024: un quadro misto di opportunità e vulnerabilità

Aumento dei lavoratori stagionali in agricoltura nel 2024: un quadro misto di opportunità e vulnerabilità

Nel 2024, l’occupazione agricola in Italia cresce con 20.307 lavoratori stagionali in più, ma aumenta anche la precarietà tra i lavoratori vulnerabili, evidenziando una realtà complessa nel settore.
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Aumento dei lavoratori stagionali in agricoltura nel 2024: un quadro misto di opportunità e vulnerabilità - Gaeta.it

Nel 2024, il settore agricolo italiano ha registrato un incremento significativo nel numero di lavoratori stagionali rispetto all’anno precedente, evidenziando la continua crescita dell’occupazione in questo campo. Tuttavia, dietro a questi dati positivi si nasconde una realtà complessa, con un aumento dei lavoratori vulnerabili, cioè coloro che riescono a lavorare solo per brevi periodi. Questo è emerso chiaramente dalle analisi effettuate dalla Flai Cgil nazionale e dalla Fondazione Metes, basate sui dati dell’Inps.

Crescita dell’occupazione agricola

I dati rivelano una notabile crescita nel numero di operai a tempo determinato impiegati in agricoltura, con un incremento di 20.307 persone, corrispondente a un aumento del 2,3% rispetto al 2023. Questo trend è accompagnato da un aumento complessivo del numero di giornate lavorate, con 1.578.556 giornate in più, che rappresentano un incremento dell’1,8%. Questi dati potrebbero suggerire un miglioramento del mercato del lavoro agricolo e una maggiore richiesta di manodopera in questo settore.

Nonostante gli aspetti positivi, l’analisi dei dati mostra anche segnali di preoccupazione. La media delle giornate lavorative pro capite ha subito una diminuzione, passando dalle 99,2 ore nel 2023 alle 98,7 ore nel 2024. Questo calo potrebbe riflettere un cambiamento nella dinamica del lavoro agricolo, dove un numero crescente di persone è costretto a limitarsi a un impiego temporaneo o part-time frequentemente.

L’aumento dei lavoratori vulnerabili

Oltre all’incremento generale, un punto critico è rappresentato dall’aumento del numero di lavoratori che operano in agricoltura per periodi inferiori a 51 giorni all’anno. Questo è considerato un parametro importante poiché costituisce la soglia minima per accedere alla disoccupazione agricola. Nel 2024, la quota di questi lavoratori è aumentata dell’1,5% rispetto all’anno precedente. Questo fenomeno indica una crescente precarietà tra i lavoratori agricoli, sollevando interrogativi sulla sostenibilità di tali impieghi in un settore che, pur mostrando segnali di crescita, non riesce a garantire occupazione continua e sicura.

La situazione si presenta quindi come un quadro in chiaroscuro: mentre la domanda di lavoratori stagionali sembra aumentare, migliorando potenzialmente le prospettive occupazionali, la realtà di molti lavoratori rimane segnata dall’incertezza e dalla breve durata dei contratti.

L’influenza delle ispezioni e l’andamento economico

La Flai Cgil ha commentato i dati esprimendo un cauto ottimismo, sottolineando la ripresa del settore agricolo nazionale, come confermato dall’Istat. Il 2024 ha segnato un primo segnale positivo dopo un triennio caratterizzato da risultati negativi nella produzione agricola. Tuttavia, la Flai ha messo in evidenza che l’aumento dell’occupazione potrebbe essere anche il risultato di un’intensificazione delle ispezioni nei luoghi di lavoro, che nel 2024 hanno registrato un incremento del 108% rispetto all’anno precedente.

Questa intensificazione delle ispezioni, promossa dall’Ispettorato del lavoro, ha come obiettivo il miglioramento delle condizioni di lavoro nel settore, ma potrebbe anche avere un impatto sul mercato del lavoro, portando a una maggiore regolarità nelle assunzioni. La combinazione di una ripresa economica e di un maggior controllo sulle condizioni lavorative potrebbe contribuire a una stabilizzazione del settore in futuro, anche se le attuali vulnerabilità rimangono una questione centrale da affrontare.

I dati raccolti forniscono dunque un’immagine complessa del mercato del lavoro agricolo, con opportunità di crescita affiancate da sfide significative per molti lavoratori.

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