Nei recenti sviluppi del mercato energetico, i prezzi del gas naturale stanno subendo un considerevole aumento, generando preoccupazioni per famiglie e imprese. Le previsioni indicano che a partire dagli inizi del 2025, i valori potrebbero superare i 50 euro per megawattora, principalmente a causa delle continue tensioni geopolitiche, specialmente nei conflitti che vedono coinvolti Russia e Ucraina oltre a quelli mediorientali. Massimo Ricci, direttore della divisione Energia dell’Arera, ha analizzato le implicazioni di questi cambiamenti nel corso di un’intervista esclusiva rilasciata a Il Sole 24 Ore.
La commercializzazione del gas naturale e il suo legame con la geopolitica
L’analisi di Massimo Ricci parte da una considerazione fondamentale: la connessione tra il prezzo del gas in Italia e le attuali tensioni geopolitiche. Negli ultimi anni, la crescente commercializzazione del gas naturale liquefatto ha integrato i mercati di approvvigionamento, stabilendo un filo diretto tra i prezzi nazionali e internazionali. Ricci spiega che, grazie al Gnl, il mercato europeo ora è strettamente legato a quelli di nazioni lontane come Cina e Paesi dell’Est. Questi cambiamenti rendono più vulnerabili i prezzi rispetto agli eventi globali, poiché ogni fluttuazione in paesi terzi può avere pesanti ripercussioni.
Il collegamento tra il mercato locale e quello globale evidenzia un rischio significativo: le condizioni economiche o le crisi internazionali possono influenzare i costi. Come ha affermato Ricci, le pressioni geopolitiche e i cambiamenti nel consumo possono provocare un’oscillazione dei prezzi, come osservato negli scorsi mesi. Sebbene recentemente si noti una certa stabilità, le incertezze politiche e sociali rendono difficile fare previsioni a lungo termine.
Il trend recente e le previsioni future
Secondo Ricci, attualmente il prezzo del gas si aggira attorno ai 45-46 euro per megawattora. Sebbene la soglia dei 50 euro non sia ancora stata raggiunta, la situazione rimane allarmante. Le fluttuazioni dei prezzi storici e il comportamento del mercato rendono necessaria una monitorizzazione continua. Questa inquietante realtà deve indurre le autorità e i decisori a valutare possibili interventi immediati, soprattutto se i costi dovessero superare livelli storicamente alti.
La strategia di gestione dei prezzi deve includere opzioni di intervento che non solo affrontino l’eventuale emergenza, ma anche mirino a stabilizzare il mercato. Ricci mette in evidenza l’importanza di comprendere l’andamento del mercato per anticipare problematiche future che potrebbero nuocere a famiglie e imprese. La difficoltà di prevedere le evoluzioni del mercato energetico evidenzia l’importanza di adottare approcci flessibili e reattivi.
La relazione tra il gas e l’energia elettrica
Un altro aspetto cruciale evidenziato da Ricci è il forte legame tra il costo del gas e quello dell’energia elettrica. Nonostante l’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili, una buona parte dell’elettricità continua a derivare dal gas naturale, dunque il suo prezzo influisce direttamente sul costo finale per i consumatori. Ricci sottolinea l’importanza di mantenere questa corrispondenza sotto controllo.
La spinta verso le rinnovabili deve continuare, e passa necessariamente attraverso lo sviluppo di infrastrutture che possano garantire un’integrazione fluida con i sistemi esistenti. Creare reti e sistemi di accumulo è fondamentale per garantire l’indipendenza energetica dell’Italia e mantenere i costi a livelli sostenibili, soprattutto nelle ore in cui le fonti rinnovabili producono energia in abbondanza.
Investimenti e strategia per il futuro
Ricci avverte che, quando l’energia prodotta da fonti rinnovabili supera il consumo, i prezzi scendono drasticamente, fino a diventare nulli in alcune ore. Questo fenomeno sottolinea la necessità di ottimizzare l’uso delle fonti rinnovabili e di continuare ad investire in progetti che mirino a elettrificare i settori che possono beneficiare dall’elettricità riducendo così la necessità di gas naturale.
Le scelte strategiche devono quindi concentrarsi sugli investimenti che possono effettivamente contribuire a una maggiore indipendenza energetica. È indispensabile che si facciano investimenti mirati e oculati, capaci di rilanciare il sistema energetico in modo da fronteggiare le sfide future e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Solo così si potrà garantire un’energia più sostenibile e, al tempo stesso, più conveniente per tutti i cittadini.
Ultimo aggiornamento il 27 Dicembre 2024 da Sara Gatti