Aumento della mobilità passiva nelle marche: la dura realtà della sanità regionale

La mobilità passiva nelle Marche cresce a causa di un servizio sanitario in declino, con cittadini costretti a cercare cure altrove. Matteo Ricci chiede un cambio strategico per migliorare la situazione.
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Aumento della mobilità passiva nelle marche: la dura realtà della sanità regionale - Gaeta.it

Nelle ultime settimane, un tema di rilevanza crescente si è impresso sul dibattito pubblico delle Marche: la mobilità passiva. Questo termine si riferisce al fenomeno in cui i cittadini marchigiani si recano in altre regioni, o addirittura all’estero, per ricevere cure sanitarie che non riescono a ottenere in patria. Questo comportamento è emerso come una risposta diretta alle criticità riscontrate nel servizio sanitario regionale, aggravate da liste d’attesa prolungate e dalla carenza di alcuni servizi specialistici. La questione è stata sollevata con particolare veemenza dall’europarlamentare del PD Matteo Ricci, il quale ha messo in luce i seri problemi che affliggono la sanità nelle Marche, evidenziando la necessità di un cambio di rotta.

La denuncia dell’europarlamentare matteo ricci

Matteo Ricci, attraverso un post sui social media, ha espresso il suo disappunto riguardo alla situazione attuale della sanità marchigiana. Dopo quattro anni di promesse e discussioni, sostiene che “le chiacchiere stanno a zero”. L’europarlamentare ha sottolineato come, piuttosto che migliorare, il servizio sanitario nella Regione stia subendo un autentico declino. La sua preoccupazione si fonda sulla esperienza diretta di molti cittadini che, davanti a una sanità che non riesce a rispondere adeguatamente alle loro esigenze, sono costretti a cercare assistenza altrove, esponendosi a costi maggiori e disagi nel viaggio.

Il suo richiamo è chiaro: per restituire dignità al sistema sanitario marchigiano è necessaria una strategia politica ben definita. Ricci ha inoltre messo in evidenza l’esistenza di numerosi medici e operatori sanitari altamente qualificati nella regione, i quali, nonostante le difficoltà, sono pronti a mettere le loro competenze al servizio della comunità. Tuttavia, questo messaggio di ottimismo è accompagnato da un forte appello a chi ha il potere decisionale: bisogna garantire il diritto alla salute e rendere le Marche un luogo più attraente per i professionisti sanitari.

Il futuro della sanità nelle marche

Ricci ha promosso l’idea di un “progetto nuovo” per la sanità marchigiana, un piano strategico che si prefigge di invertire la rotta rispetto alla situazione attuale. L’europarlamentare del PD ha evidenziato come l’alternativa di centrosinistra debba impegnarsi in questo progetto, sottolineando che non basta una strategia, ma è necessario lavorare “tanto e bene” per attuare cambiamenti significativi. La visione di Ricci è quella di una Regione che non solo riesca a soddisfare le esigenze dei suoi cittadini, ma che possa diventare un esempio di eccellenza sanitaria, in grado di attrarre talenti e investimenti nel settore.

La realizzazione di questo progetto richiederà un’azione concertata e l’impegno di tutte le forze politiche. È fondamentale creare un ambiente in cui i professionisti della salute possano operare senza la pressione delle liste d’attesa e delle carenze di strutture, garantendo così un accesso equo ai servizi per tutti i cittadini marchigiani. Solo con una programmazione seria e responsabile sarà possibile ritornare a una situazione in cui gli abitanti delle Marche possano usufruire di cure sanitarie di qualità senza ricorrere altrove, tutelando dunque il diritto alla salute come principio fondamentale e inalienabile.

Seguire questa direzione potrebbe permettere alle Marche di risollevare le proprie sorti anche nel campo della sanità, affermandosi non solo come una regione vivibile, ma anche come un modello da seguire per altre realtà regionali italiane.

Ultimo aggiornamento il 3 Ottobre 2024 da Elisabetta Cina

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