Con l’arrivo di settembre, le famiglie italiane si preparano alla riapertura delle scuole e allo shopping di materiali scolastici. Secondo un recente monitoraggio dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, i costi del materiale scolastico hanno subito un rincaro medio del 6,6% rispetto all’anno scorso. Quest’anno, il costo del corredo scolastico, comprensivo di forniture e “ricambi”, si attesta mediamente a 647 euro per ogni studente. Un dato che merita attenzione per il suo impatto sulle economie familiari, già provate da anni di crisi e dall’aumento dei prezzi.
La composizione della spesa scolastica
Voci principali di spesa
Analizzando la composizione della spesa, le voci più onerose rimangono lo zaino e i libri di testo. In particolare, lo zaino trolley – molto richiesto per il suo design ergonomico – rappresenta una delle spese più elevate. Allo stesso modo, gli zaini hi-tech, dotati di power bank per ricaricare dispositivi, continuano a guadagnare popolarità . Secondo l’Osservatorio, acquistare online può portare a un risparmio significativo, stimato attorno al 20% rispetto ai prezzi delle cartolibrerie tradizionali e al 2% circa rispetto ai negozi della grande distribuzione organizzata .
Per quanto riguarda i libri di testo, il costo medio per studente è di 591,44 euro, una cifra che include anche almeno due dizionari. Questo rappresenta un incremento del 18% rispetto al 2023. L’analisi evidenzia un aumento maggiore per i testi delle scuole superiori rispetto a quelli delle scuole medie, dove invece si registra una diminuzione. Per il primo anno di scuola media, il costo dei libri e dei dizionari ammonta a circa 461,81 euro, segnando una riduzione del 5,4% rispetto all’anno precedente.
I costi per le scuole superiori
Le spese per le scuole superiori risultano decisamente più elevate. Un alunno del primo liceo, per esempio, può arrivare a spendere 715,30 euro per i libri di testo e per quattro dizionari, con un incremento del 3% rispetto al 2022, oltre ai 647 euro previsti per il corredo scolastico. Pertanto, il totale per uno studente di primo liceo può superare i 1.362 euro. Importi significativi che pongono le famiglie di fronte a incertezze finanziarie, specialmente in un contesto economico complesso.
Costi aggiuntivi per la tecnologia
L’importanza della tecnologia nell’istruzione
La crescente necessità di dotarsi di dispositivi tecnologici per la didattica contribuisce a rendere ancora più onerosa la spesa scolastica. Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, una famiglia che deve acquistare un computer completo di webcam, microfono e software necessario, spende in media 413,44 euro. Questa cifra segna un aumento del 5% rispetto all’anno precedente. Negli ultimi anni, gli strumenti informatici sono diventati essenziali per un’educazione al passo con i tempi, e i costi associati alla loro acquisizione stanno crescendo.
A ciò si aggiunge l’acquisto di software e antivirus, che possono impattare notevolmente sul budget familiare. Mediamente, si stima che i prodotti tecnologici utili alla didattica abbiano registrato un incremento del 8,5% rispetto al 2022. Anche il costo della connessione internet è un elemento da considerare, poiché risulta indispensabile per le attività scolastiche. Tuttavia, le spese possono essere attenuate scegliendo prodotti rigenerati, i quali offrono un risparmio del 38%, come evidenziato dagli studi della Federconsumatori.
Misure di sostegno alle famiglie
Buoni e agevolazioni comunali
Per alleviare il peso di questi costi, sono disponibili diverse misure di sostegno a livello comunale e regionale. Queste possono includere buoni per l’acquisto di materiale scolastico e l’esenzione dai costi per i testi per le famiglie a basso reddito. La Federconsumatori ha sottolineato come tali iniziative siano importanti, ma non adeguate a coprire tutte le esigenze delle famiglie in difficoltà .
In un contesto economico in cui l’inflazione continua a incidere su spese quotidiane, le agevolazioni attuali non sembrano sufficienti per garantire un supporto concreto. Resta quindi cruciale monitorare l’andamento delle spese scolastiche e l’impatto che queste hanno sulle famiglie italiane. La ripresa delle attività scolastiche non deve tradursi in ulteriori oneri per chi già affronta difficoltà economiche, e la questione rimane uno dei temi centrali per l’accessibilità educativa.