Aumento dell'addizionale regionale Irpef in Abruzzo: le preoccupazioni dei sindacati

Aumento dell’addizionale regionale Irpef in Abruzzo: le preoccupazioni dei sindacati

L’aumento dell’addizionale regionale Irpef in Abruzzo preoccupa sindacati e lavoratori, colpendo le fasce di reddito medie e aggravando la pressione fiscale su chi già contribuisce regolarmente.
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Aumento dell'addizionale regionale Irpef in Abruzzo: le preoccupazioni dei sindacati - Gaeta.it

L’ipotesi di un aumento dell’addizionale regionale Irpef in Abruzzo sta suscitando forte preoccupazione tra i sindacati e i lavoratori. A emergere in primo piano è Augusto D’Alessandro, segretario regionale dell’Unione Sindacale Italiana Finanzieri , che ha espresso le sue riserve riguardo a questa possibile misura. Stando alle informazioni attualmente disponibili, l’incremento fiscale colpirebbe soprattutto le fasce di reddito comprese tra i 28mila e i 50mila euro, con un aumento dell’aliquota dal 1,73% al 2,63%, pari a un incremento dello 0,9%.

Le implicazioni per i lavoratori

L’aumento dell’addizionale Irpef, se approvato, rappresenterebbe un significativo peso per i lavoratori, inclusi molti membri della categoria che già si trovano all’interno di questa fascia di reddito. D’Alessandro ha evidenziato come questa misura non solo andrebbe a intaccare i recenti aumenti contrattuali ottenuti dai lavoratori, ma aggraverebbe ulteriormente la pressione fiscale su coloro che già contribuiscono in modo onesto al sistema tributario. La nota diramata dall’USIF sottolinea l’impatto diretto su migliaia di persone, che vedrebbero ridotto il proprio potere d’acquisto.

I rappresentanti sindacali denunciano come questa decisione penalizzi in modo sproporzionato i lavoratori dipendenti, coloro che, già gravati da imposte, si trovano nelle condizioni di dover affrontare aggiustamenti fiscali sfavorevoli. Sottolineano inoltre che non è giusto che la risposta a problemi di bilancio venga ancorata a un’ulteriore tassazione di chi è già tracciabile nel sistema e contribuisce regolarmente.

L’evasione fiscale e le politiche fiscali

Nei documenti ufficiali, l’USIF mette in evidenza il nodo cruciale dell’evasione fiscale, che sembra rimanere senza risposta, anche in questa proposta di aumento delle tasse. “Ancora una volta,” si legge nella nota, “si sceglie di colpire chi è tracciabile e non può sottrarsi ai propri obblighi, ignorando le sacche di evasione tra coloro che usufruiscono dei servizi pubblici senza contribuire in modo equo.”

La critica non si limita solo alla scelta di aumentare le aliquote; si indirizza verso una mancanza di strategie più lungimiranti che possano colpire le fonti di evasione fiscale e rendere il sistema più equo. In questo contesto, l’USIF chiede alla Regione Abruzzo di riconsiderare la misura proposta e di avviare un dialogo inclusivo con tutti gli attori coinvolti, per cercare soluzioni che possano risultare più giuste e sostenibili.

Richiesta di dialogo e alternative

Di fronte all’emergere di queste preoccupazioni, l’USIF si è dichiarata pronta a partecipare a un confronto istituzionale. L’obiettivo è discutere possibili alternative che possano tutelare il potere d’acquisto dei lavoratori e garantire una maggiore equità nel sistema fiscale. La richiesta è chiara: un intervento della Regione che vada oltre l’aumento delle tasse e ponga l’accento su un miglioramento del sistema fiscale, affrontando le problematiche di fondo e rendendo giustizia ai contribuenti onesti.

Questo confronto è visto come fondamentale per arrivare a decisioni condivise che possano avere un impatto positivo, soprattutto in un periodo in cui la pressione economica sui lavoratori è già alta. La speranza è che si possa fare un passo verso politiche più eque e in grado di sostenere i cittadini abruzzesi, senza gravare ulteriormente sulle loro spalle.

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