Aumento delle importazioni di GNL russo in Francia: la denuncia delle associazioni ambientaliste

Aumento delle importazioni di GNL russo in Francia: la denuncia delle associazioni ambientaliste

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Aumento delle importazioni di GNL russo in Francia: la denuncia delle associazioni ambientaliste - Gaeta.it

La recente analisi delle importazioni di gas naturale liquefatto in Francia ha svelato un incremento significativo delle spedizioni provenienti dalla Russia, nonostante l’Europa stia cercando di ridurre gli acquisti di energia che sostengono l’invasione dell’Ucraina. Questo articolo esplora i dati dietro queste importazioni, le posizioni delle aziende coinvolte e le richieste di embargo totale sul gas russo.

Aumento delle importazioni di GNL russo

Trend senza precedenti nel mercato francese

Secondo un’analisi dell’Institute for Energy Economics and Financial Analysis , le importazioni di GNL russo da parte della Francia sono più che raddoppiate nella prima metà del 2023, passando a quasi 4,4 miliardi di metri cubi rispetto ai circa 2 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. Questo incremento è stato evidenziato in un contesto europeo in cui altri paesi, come Spagna e Belgio, hanno mostrato tendenze diverse, con la Spagna che ha registrato un leggero aumento mentre il Belgio ha visto un calo dell’importo del 16%.

L’IEEFA, utilizzando dati di Kpler e ICIS, ha riscontrato che, nonostante le restrizioni sul petrolio russo, il GNL continua a fluire verso l’Europa. Complessivamente, i paesi dell’Unione europea hanno importato il 7% in più di GNL russo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo dato ha sollevato preoccupazioni tra le associazioni ambientaliste e i leaders mondiali che si battono per una transizione energetica più sostenibile.

Cause del trend crescente

Il fenomeno di aumento delle importazioni è attribuibile, in parte, all’impossibilità delle aziende francesi di diversificare completamente le loro fonti di gas. TotalEnergies, il colosso energetico francese e primo importatore di GNL russo, ha affermato che gli accordi internazionali stipulati prima dell’invasione dell’Ucraina vincolano le loro scelte commerciali. In aggiunta, la situazione geopolitica nel Medio Oriente, inclusi gli attacchi dei ribelli Houthi alle navi nel Canale di Suez, ha ulteriormente complicato le rotte di approvvigionamento alternative.

Ciò ha portato la Francia a dipendere maggiormente dalla Russia per il GNL, mentre le importazioni da fornitori alternativi, come Stati Uniti, Angola e Nigeria, sono diminuite. La dipendenza dal gas russo per il fabbisogno energetico ha generato un dibattito acceso sulla sostenibilità e sul futuro delle politiche energetiche in Europa, con richieste dirette verso un embargo completo.

La transizione energetica in pericolo

Critiche dai gruppi ambientalisti

Oleh Savytskyi, fondatore dell’organizzazione Razom We Stand, ha espresso preoccupazione per il ritardo delle politiche europee nel porre fine alle importazioni di combustibili fossili russi. Ha descritto l’obiettivo dell’Unione europea di eliminare gradualmente queste importazioni entro il 2027 come un “traguardo spaventosamente lontano” e ha sottolineato come la continuazione di tali acquisti possa minare gli sforzi per una transizione energetica sostenibile.

Il gas naturale, sebbene più pulito rispetto al carbone, rimane comunque una fonte di emissioni di gas serra. Le associazioni ambientaliste temono che la resistenza a un embargo totale possa portare a colmare le lacune create dal passaggio verso un’energia rinnovabile, preservando dipendenze fossili dannose.

I rischi economici

Le autorità europee, d’altra parte, avvertono che un embargo totale sul gas russo potrebbe avere conseguenze devastanti per le spese energetiche, sia per i consumatori domestici che per l’industria. L’aumento vertiginoso dei costi per il riscaldamento e l’energia è un tema caldo, e molti governi temono che un’ulteriore compressione della domanda di gas possa avere ripercussioni economiche a lungo termine.

Con una domanda di energia in riduzione in Francia, che ha visto un calo del 9% rispetto all’anno precedente, appare evidente che il mercato è in uno stato di transizione. Tuttavia, la presenza di GNL russo nei sistemi energetici europei continua a suscitare dibattiti accesi sulle modalità più appropriate per approvvigionarsi senza compromettere la sicurezza energetica e la stabilità economica.

Le dinamiche del mercato del gas in Europa

TotalEnergies e le sue operazioni in Russia

TotalEnergies, oltre a essere il principale importatore di GNL russo in Francia, è anche parte di una joint venture con la Russia per lo sviluppo del progetto Yamal, situato nella penisola di Yamal, nel Circolo Polare Artico. Questo progetto, che comporta l’acquisto di 4 milioni di tonnellate di gas all’anno, era stato previsto prima dell’invasione dell’Ucraina. La società ha ribadito di essere legalmente obbligata a rispettare i contratti, sebbene sottolinei che le sue importazioni di GNL russo in Europa siano effettivamente diminuite.

Mentre la Commissione Europea riporta un trend decrescente nelle importazioni russe di gas tra il 2021 e il 2023, un’improvvisa impennata di volumi nel 2023 ha sollevato interrogativi sulla direzione futura delle politiche energetiche europee. Le eccessive dipendenze e le contraddizioni nelle azioni si stanno rivelando un terreno fertile per le critiche e i dibattiti sulla strategia energetica del continente.

Diversificazione delle fonti

La Commissione Europea ha affermato di aver avuto successo nella diversificazione delle sue fonti di gas, sottolineando che la parte maggiore delle forniture adesso proviene da partner più sicuri, come Norvegia e Stati Uniti. Tuttavia, le promesse di diversificazione devono mantenere un equilibrio con le necessità immediate e le pressioni economiche. Le richieste di embargo totale sul gas russo continuano a emergere, mentre il quadro energetico in Europa evolve verso alternative più sostenibili.

Nei prossimi mesi, la questione se l’Unione europea possa veramente distaccarsi dalla dipendenza dal gas russo rimane al centro del dibattito pubblico e delle manovre politiche, in un contesto segnato dall’incertezza economica e dalle pressioni per un futuro energetico sostenibile e responsabile.

  • Marco Mintillo

    Marco Mintillo è un giornalista e blogger specializzato in cronaca e attualità, con una passione per i viaggi. Collabora regolarmente con Gaeta.it, un sito di riferimento per notizie e approfondimenti sulla città di Gaeta e oltre. Qui, Marco pubblica articoli che spaziano dall'analisi di eventi locali a questioni di rilievo internazionale, offrendo sempre una prospettiva fresca e dettagliata. La sua abilità nel raccontare i fatti attraverso la lente del viaggiatore gli ha guadagnato una fedele base di lettori che apprezzano la sua capacità di legare la cronaca mondiale alle storie del territorio.

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