Aumento delle quotazioni del caffè: tazzina al bar verso i 2 euro, allerta consumatori

Aumento delle quotazioni del caffè: tazzina al bar verso i 2 euro, allerta consumatori

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Aumento delle quotazioni del caffè: tazzina al bar verso i 2 euro, allerta consumatori - Gaeta.it

L’industria del caffè si trova attualmente di fronte a un’onda crescente di aumenti e preoccupazioni. Secondo quanto riportato da Assoutenti, i costi delle materie prime, in particolare del caffè robusta, stanno subendo una notevole impennata, portando a previsioni che, nei prossimi mesi, il prezzo di un espresso al bar possa superare i 2 euro. Questo fenomeno sta suscitando allarme tra produttori e consumatori, costringendo a considerare le conseguenze economiche di questa variazione di mercato.

Rialzi delle materie prime: le quotazioni del caffè

Prezzi del caffè robusta: l’aumento vertiginoso

Le recenti analisi delle quotazioni del caffè robusta evidenziano un incremento significativo del suo valore. Nel periodo che va dal 21 agosto 2023, il prezzo di questa varietà di caffè ha raggiunto un livello record pari a 4.600 dollari per tonnellata, un salto percentuale del 79% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Assoutenti, l’associazione di consumatori, ha messo in luce come tale escalation stia pericolosamente influenzando il costo finale che i consumatori devono affrontare.

Non solo il prezzo della materia prima è un indicatore preoccupante; anche il valore della libbra di caffè ha subito un drastico aumento, passando da 147 centesimi a 247 centesimi in pochi mesi. Questo scenario si traduce in effetti diretti e immediati sui listini applicati nei bar italiani. La crescita delle quotazioni è percepibile e rafforza l’ipotesi che i baristi, per rimanere a galla, potrebbero dover alzare inevitabilmente i prezzi al pubblico.

L’impatto sui consumatori: rincari alle stelle

Aumenti previsti per l’espresso al bar

L’aumento del prezzo delle materie prime si riflette, come anticipato, anche sulle tasche dei consumatori. Secondo l’ultimo monitoraggio effettuato da Assoutenti, il costo medio di un espresso al bar ha già visto un incremento del 15% dal 2021 ad oggi. In alcune città, il prezzo ha già raggiunto i 1,50 euro per tazzina, e con l’attuale trend, è possibile che nuove ondate di rincari si verifichino nelle prossime settimane.

I baristi e i produttori non possono assorbire interamente l’aumento dei costi di approvvigionamento e, come risultato, i consumatori potrebbero presto trovarsi a dover pagare caffè a prezzi mai visti prima. Dato che il caffè è una parte integrante della cultura quotidiana italiana, è probabile che questa situazione non si risolva senza ripercussioni significative sui consumi.

Il caffè come rito sociale: un’economia da miliardi

Un settore in cifre

Il caffè riveste un ruolo centrale nell’economia e nel tessuto sociale italiano, con circa 6 miliardi di caffè serviti ogni anno nei locali pubblici. Questo genera un fatturato annuo che si attesta sui 7 miliardi di euro solamente per il classico espresso. Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti, ha sottolineato come ogni incremento di prezzo si ripercuoterà inevitabilmente sui consumatori, aggravando ulteriormente la spesa per un’abitudine quotidiana consolidata.

Le tradizioni legate al caffè, come il “caffè sospeso” particolarmente caro a città come Napoli, rischiano di scomparire a seguito di questi aumenti. Questa pratica, che consente di pagare un caffè per qualcuno che non può permetterselo, ha un valore sociale e solidale profondamente radicato nella cultura locale. Gli effetti dell’inflazione e dell’aumento dei costi potrebbero minacciare non solo il ripetersi di questo rito, ma anche la stessa esistenza di molte piccole caffetterie che vivono di tradizioni e abitudini comuni.

Ultimo aggiornamento il 24 Agosto 2024 da Marco Mintillo

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