Negli ultimi giorni, un numero crescente di richieste di soccorso è emerso da individui sequestrati e abbandonati nel deserto tunisino dalle autorità tunisine. Le segnalazioni, raccolte principalmente dalla Ong Mediterranea Saving Humans, indicano un grave stato di emergenza che richiede attenzione immediata. Riguarda esseri umani in pericolo di vita che necessitano di assistenza per evitare conseguenze tragiche.
La situazione critica nel deserto tunisino
I rapporti indicano che un gruppo di sette persone, catturate dalla Garde Nationale tunisina durante la loro tentativa di attraversare il Mediterraneo, è stato riportato a terra e successivamente abbandonato nel deserto circa una settimana fa. Secondo Mediterranea Saving Humans, un tunisino che si trovava nel deserto ha scoperto questo gruppo vulnerabile e, trovando un telefono, ha fatto un appello urgente ai soccorsi, contattando Refugees in Libya. Questo evento evidenzia la drammatica e disperata condizione di coloro che cercano di sfuggire alla povertà e ai conflitti, solo per trovarsi in una situazione peggiore.
La ONG ha sottolineato come tali situazioni non siano isolate; continua a ricevere decine di richieste di aiuto, in particolare da zone nel sud-ovest della Tunisia, al confine con l’Algeria. La presidente di Mediterranea, Laura Marmorale, ha denunciato la deportazione di uomini, donne e bambini da parte delle autorità tunisine, alcune volte utilizzando veicoli forniti dall’Italia. Molti di loro sono sopravvissuti a naufragi, ma la loro sorte si complica ulteriormente con la cattura e l’abbandono nel deserto.
Le implicazioni degli accordi italo-tunisini
Il dramma di queste deportazioni rivela il lato oscuro degli accordi tra il governo italiano e la Tunisia, che mirano a limitare i flussi migratori verso le coste italiane. La presidente Marmorale ha tracciato un parallelo tra questa situazione e l’accordo stipulato con la Libia, dove le persone migranti sono state frequentemente rinchiuse in centri di detenzione in condizioni inaccettabili. Questi accordi, secondo la Ong, non solo compromettono i diritti umani, ma collocano l’Italia in una posizione di complicità in crimini contro la dignità umana.
Mediterranea Saving Humans chiede che la comunità internazionale, e in particolare la Croce Rossa, si attivi prontamente per fornire soccorso a queste persone vulnerabili. Marmorale ha ribadito l’urgenza di mettere fine a questa pratica di deportazione, sottolineando la necessità di una risposta umanitaria più forte e immediata. La Ong ha anche indirizzato queste segnalazioni al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e ai leader delle istituzioni italiane, affinché siano a conoscenza di questa drammatica situazione.
Richiesta di intervento e consapevolezza pubblica
Oltre all’appello per l’intervento della Croce Rossa Internazionale, Mediterranea Saving Humans sta richiedendo un intervento urgente per fermare l’orrore delle deportazioni. Marmorale ha enfatizzato l’importanza di far conoscere questi eventi all’opinione pubblica italiana, per garantire che la società sia consapevole di quali crimini potrebbero essere associati alle politiche attuali.
La lotta per la giustizia e per il rispetto dei diritti umani non finisce con la denuncia, ma richiede un’azione collettiva sia a livello locale che internazionale. La responsabilità di salvaguardare i diritti fondamentali di ogni individuo, soprattutto di coloro che sono costretti a fuggire dalle loro terre, ricade su tutti noi, ed è essenziale che ci sia un cambiamento concreto in questa direzione.
Ultimo aggiornamento il 4 Gennaio 2025 da Donatella Ercolano