Aumento delle tasse in Abruzzo: le reazioni delle sigle sindacali su sanità e bilancio

Aumento delle tasse in Abruzzo: le reazioni delle sigle sindacali su sanità e bilancio

Tasse e sanità in Abruzzo: l’aumento delle addizionali Irpef proposto dal governo regionale suscita preoccupazioni tra i cittadini e i sindacati, già provati da un sistema sanitario inefficace.
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Aumento delle tasse in Abruzzo: le reazioni delle sigle sindacali su sanità e bilancio - Gaeta.it

L’argomento delle tasse e della sanità continua a dominare il dibattito in Abruzzo. Recenti dichiarazioni del presidente della Regione, Marco Marsilio, sulla possibile introduzione di un aumento delle addizionali Irpef hanno suscitato preoccupazioni tra i cittadini e le organizzazioni sindacali. Con salari fermi all’andamento inflazionistico e spese energetiche in aumento, le sigle Cgil, Cisl e Uil chiedono immediate modifiche a questa proposta. Gli effetti di questa scelta potrebbero ripercuotersi su una sanità già provata, mettendo ulteriormente in difficoltà i cittadini.

Il contesto sanitario abruzzese

Negli ultimi anni, il sistema sanitario abruzzese ha mostrato segni di deterioramento, portando a un aumento della mobilità passiva. Molti cittadini, a causa di una sanità che non riesce a soddisfare le loro esigenze, si sono visti costretti a cercare cure fuori dalla regione. Questo non solo implica un dispendio economico considerevole legato ai trasporti e all’alloggio, ma genera anche un obiettivo ben più ampio: il diritto alla salute. L’aumento delle addizionali Irpef, auspicato dal governo regionale, arriva in un momento critico in cui i cittadini già si trovano a fronteggiare un sistema sanitario inefficace.

Il recente aumento dei costi per i servizi energetici ha ulteriormente aggravato la situazione e, insieme a salari stagnanti, crea una situazione di crescente difficoltà per i lavoratori e i pensionati abruzzesi. I sindacati hanno sottolineato che l’inefficienza del sistema sanitario, una volta di prim’ordine, ora presenta lacune preoccupanti. La richiesta di intervenire con maggiore attenzione nei confronti delle necessità della popolazione pare essere inascoltata, lasciando i cittadini in una posizione sempre più vulnerabile.

Le dichiarazioni sindacali

Cgil, Cisl e Uil non hanno tardato a manifestare il loro dissenso nei confronti dell’approccio del governo regionale. Secondo le sigle, l’aumento delle addizionali Irpef rappresenterebbe una “beffa” per i cittadini, già appesantiti da un sistema sanitario in crisi e da fattori economici pressanti. Lungi dal considerare l’entità di queste problematiche, l’attuale esecutivo sembra già aver orientato le proprie scelte in favore di una tassazione maggiore, a discapito di servizi essenziali.

Nel marzo 2024, dopo la rielezione di Marsilio, il presidente aveva promesso una nuova pianificazione per migliorare la sanità abruzzese. Tuttavia, a distanza di pochi mesi, le criticità rilevate dai sindacati sembrano persistere. Le sigle denunciano una totale mancanza di programmazione e adeguata attivazione delle strutture sanitarie, promettendo di continuare la loro mobilitazione per richiedere interventi concreti e tempestivi in ambito socio-sanitario.

Le proposte dei sindacati

Oltre a chiedere di ritirare l’aumento delle addizionali Irpef, i sindacati propongono soluzioni alternative, come un’approfondita rivisitazione delle spese approvate dalla Regione. Criticano la continua approvazione di leggi e disposizioni che non sembrano rispondere ai reali bisogni della popolazione. Un forte richiamo viene fatto alla necessità di una programmazione davvero efficace, in grado di rispondere alle esigenze di cura e assistenza dei cittadini abruzzesi.

Ancora più significativo appare il nodo cruciale della responsabilità politica. I sindacati attribuiscono la crisi sanitaria alla mancanza di investimenti e alla cattiva pianificazione da parte dell’amministrazione regionale, insoddisfatti dalla risposta e dai risultati ottenuti fino ad oggi. La continua insoddisfazione verso l’operato del governo regionale è chiara e, in questo contesto, è imprescindibile un cambiamento di rotta.

La posizione del governo centrale

Con il governo nazionale che annuncia misure di bilancio senza nuove tasse, le organizzazioni sindacali si chiedono quale sarà la posizione della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in merito alle politiche regionali. L’inevitabile collegamento tra le scelte a Roma e quelle a Pescara interpella direttamente gli esponenti di governo, creando un clima di attesa rispetto a un possibile intervento a favore della sanità abruzzese.

In attesa di sviluppi, Cgil, Cisl e Uil affermano di essere pronti a scendere in campo nuovamente se le proposte di aumento delle tasse non verranno ritirate. La mobilitazione sociale è percepita come l’unico strumento per richiedere una risposta diretta e efficace dai rappresentanti politici, in un momento in cui i cittadini abruzzesi non possono permettersi ulteriori sacrifici.

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