Sul versante modenese dell’Appennino prosegue senza sosta lo spostamento della frana di Boccassuolo, che ha iniziato a muoversi lo scorso primo aprile. Oltre alle già numerose evacuazioni, ora una nuova strada comunale viene ostacolata dal fango e dalle detriti, bloccando l’ultimo accesso per diverse abitazioni. Autorità locali e regionali intensificano i controlli e le misure per limitare i danni e sostenere la popolazione, impegnandosi a mantenere aperte le vie di comunicazione per le attività quotidiane.
evoluzione della frana e nuove chiusure delle vie di comunicazione
La massa di terra e fango che si è staccata dal Monte Cantiere ha raggiunto dimensioni e velocità variabili, ma la sua espansione continua a rappresentare un rischio per gli abitanti dei dintorni. Finora sono tre le strade comunali compromesse, l’ultima delle quali ha ceduto negli ultimi giorni. Questo tratto di viabilità risultava essenziale perché unico collegamento per un gruppo di undici case.
Tra queste abitazioni parecchie sono seconde case, ma non mancano strutture utilizzate quotidianamente come un agriturismo e un allevamento. La perdita di questa via, dunque, non colpisce solo i residenti, ma incide anche sulle attività economiche locali. Ricordiamo che fino ad ora 31 persone sono state evacuate: 24 nei giorni scorsi e altre 7 in seguito all’ultimo aggravarsi del fronte franoso.
Il rischio dovuto al continuo movimento di terra non riguarda solo la viabilità. Le linee elettriche di media tensione sono già state coinvolte dal cedimento, e la situazione rimane delicata anche per infrastrutture come ponti e sistemi di drenaggio. La sicurezza degli abitanti rimane il primo obiettivo, con la priorità di evitare nuovi disagi e garantire la presenza dei servizi essenziali.
interventi regionali e strategie per contenere la frana e garantire la mobilità
La Regione Emilia-Romagna segue con attenzione il caso di Boccassuolo, utilizzando droni e altri strumenti per monitorare costantemente l’evoluzione della frana. Nella mattinata di oggi, la sottosegretaria alla Presidenza con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini, ha effettuato un sopralluogo accompagnata dal sindaco di Palagano, Fabio Braglia, che è anche presidente della Provincia di Modena.
Nel corso dell’incontro, è stato annunciato un primo stanziamento urgente pari a 200mila euro per mettere in campo misure immediate contro l’espansione del fronte franoso. Questi fondi serviranno ad operazioni per ridurre la quantità di fango e detriti in movimento e ad assicurare la viabilità necessaria in un’area sempre più isolata.
Un nodo importante riguarda gli spostamenti delle persone, soprattutto degli studenti che devono raggiungere le scuole e di chi svolge attività lavorative o ha necessità quotidiane. Attualmente il Comune sta studiando percorsi alternativi per evitare lunghi giri, poiché molte famiglie abitano oltre la zona a rischio e devono affrontare conseguenze pesanti nei trasporti.
Via Sassorosso, unico collegamento rimasto con le aree isolate, sarà oggetto di opere per stabilizzarla e mantenere saldo questo punto vitale della rete stradale locale. La Regione e il Comune si preparano a mettere in atto tutte le azioni possibili per sostenere la comunità nelle prossime settimane, evitando che le difficoltà di accesso peggiorino ulteriormente.
caratteristiche e impatti del movimento franoso sull’appennino modenese
Il territorio interessato dalla frana è noto per la sua fragilità geologica e idrogeologica, con episodi che in passato hanno richiesto interventi di consolidamento e di regimentazione delle acque. La massa ceduta, lunga circa due chilometri e larga tra i 100 e i 300 metri, ha causato danni che si sommano oltre alla compromissione delle strade comunali. Il ponte sul Rio della Lezza rappresenta un altro punto critico ormai danneggiato.
Il progressivo spostamento del fronte franoso mette a rischio anche le linee elettriche di alta tensione, insieme alle reti idriche e ai sistemi di scolo. Su questo aspetto operano servizi di monitoraggio per evitare interruzioni elettriche di ampia portata o problemi nella gestione dell’acqua. La regione mantiene un costante controllo dell’area allo scopo di intercettare eventuali nuove criticità.
Le condizioni meteorologiche e della morfologia del terreno contribuiscono a rendere difficile la previsione precisa della velocità e della direzione della frana. Il continuo avanzare del fronte, infatti, risulta alternato e variabile, con fasi di momentanea calma e improvvisi movimenti che impongono evacuazioni e chiusure. Gli esperti sono al lavoro per individuare sistemi efficaci di contenimento e prevenzione.
Quest’emergenza riporta in primo piano la vulnerabilità di questa zona montana e le difficoltà legate alla convivenza con fenomeni naturali intensi e potenzialmente distruttivi. La collaborazione tra amministrazioni locali e regionali sul terreno punta a garantire sicurezza, sicurezza alla popolazione e la conservazione delle infrastrutture essenziali.