Il Comune di Avezzano si prepara a commemorare le vittime del tremendo terremoto che colpì la regione il 13 gennaio 1915, un evento che ha segnato profondamente la storia locale. Con ricorrenza di questo centodecimo anniversario, la città celebra non solo i propri morti ma anche la resilienza e la determinazione di una comunità che, nonostante le perdite, è riuscita a rialzarsi. Il terremoto, registrato alle 7:53 con una magnitudo di 7.0, ha provocato danni ingenti non solo ad Avezzano, ma ha avuto ripercussioni in tutta la Piana del Fucino e nelle aree circostanti, inclusa la Valle Roveto e la media Valle del Liri, coinvolgendo sia Abruzzo che Lazio.
La devastazione nella città di Avezzano
Il sisma del 13 gennaio non ha risparmiato Avezzano, dove si stimano circa 10.700 morti su una popolazione di circa 13.000 residenti, generando una perdita di oltre l’80% della popolazione. Numerosi centri vicini, come Gioia dei Marsi, Albe, Magliano dei Marsi, Ortucchio e Pescina, hanno visto i loro abitanti colpiti in modo devastante dai crolli. Gli effetti del terremoto su questa area sono rimasti ineludibili, non solo in termini di vite umane, ma anche per la distruzione fisica delle abitazioni e delle infrastrutture.
Il sindaco Giovanni Di Pangrazio ha esprimere il profondo straziante ricordo di quei momenti bui, dichiarando: “Tutto era distrutto.” La realtà di una comunità intera ridotta al nulla è stata segnata da un tentativo di sopravvivenza e da una straordinaria capacità di resilienza. Il desiderio di ricostruire e recuperare ha contraddistinto gli avezzanesi, che hanno trovato un comune denominatore nella loro capacità di resistere a simili calamità.
L’amnesia storica non è una possibilità contemplata dalla comunità. La volontà di mantenere viva la memoria degli eventi passati è fondamentale per non dimenticare ciò che è accaduto e per garantire che il futuro non venga mai oscurato dai ricordi di una tale tragedia. Ogni anno queste celebrazioni servono a rafforzare questo impegno e a mantenere accesa la fiamma della memoria collettiva.
Gli eventi commemorativi del 12 e 13 gennaio
Il programma commemorativo per il centodecimo anniversario del terremoto ha avuto inizio il 12 gennaio, con un evento speciale incentrato sul racconto di Antonio Uggè, che è delegato del sindaco di Lodi e nipote di un soldato che si distinse per il valore civile. Luigi Uggè, insignito della medaglia d’oro, intervenne tempestivamente prestando soccorso nei frangenti immediatamente successivi al terremoto, diventando un simbolo di speranza e altruismo.
Il giorno successivo, il 13 gennaio, si svolgeranno diverse cerimonie significative che inizieranno con la deposizione di una corona di alloro alle ore 10 ai piedi del “Memorial alle vittime del terremoto”, situato sul Monte Salviano. Questa solennità vedrà la partecipazione di autorità civili e militari, i cui rappresentanti si uniranno alla comunità per rendere omaggio a coloro che hanno perso la vita.
Alle 11, nell’affascinante cornice del Castello Orsini, gli alunni delle scuole locali saranno coinvolti nella presentazione del progetto educativo “Scuole sicure: l’orso Mirtillo e il miele tremolino”, un’iniziativa volta a sensibilizzare i giovani sui temi della sicurezza e della prevenzione. La giornata di commemorazione si concluderà alle 17 con una messa solenne al Santuario della “Madonna del Suffragio”, un momento di raccoglimento collettivo.
Attraverso questi eventi, Avezzano non solo onora la memoria delle vittime ma riafferma anche l’importanza della comunità e della solidarietà, riconoscendo la forza che deriva dalla condivisione delle esperienze passate.
Ultimo aggiornamento il 10 Gennaio 2025 da Sofia Greco