Avezzano ricorda il terremoto del 1915 con un'opera audiovisiva commemorativa

Avezzano ricorda il terremoto del 1915 con un’opera audiovisiva commemorativa

Il 13 gennaio segna il centodecimo anniversario del devastante terremoto ad Avezzano, commemorato dall’opera audiovisiva “Ho sognato il silenzio”, che celebra la memoria e la resilienza della comunità.
Avezzano ricorda il terremoto Avezzano ricorda il terremoto
Avezzano ricorda il terremoto del 1915 con un'opera audiovisiva commemorativa - Gaeta.it

Il 13 gennaio rappresenta una data carica di emozione per gli abitanti di Avezzano e della Marsica. A partire da questo giorno, esattamente 110 anni fa, un terremoto devastante colpì la regione, causando la perdita di migliaia di vite e riducendo in macerie molte città. Per non dimenticare quel tragico evento, l’associazione Sessantasettezerocinquantuno AZ ha presentato “Ho sognato il silenzio”, un’opera audiovisiva progettata per rendere omaggio alle vittime di quella calamità e per riflettere sul cammino di rinascita intrapreso dalla comunità.

Un’opera che unisce ricordi e sogni

Ho sognato il silenzio” offre agli spettatori un’esperienza unica, unendo elementi di realtà e di sogno in un percorso evocativo. L’opera si propone di rivivere il dolore e la perdita attraverso immagini e suoni che parlano direttamente al cuore di chi assiste. L’intento è quello di far sentire la presenza di chi non c’è più, di mantenere viva la loro memoria attraverso una narrazione che fluttua tra l’angoscia del passato e le speranze per il futuro.

La scelta del titolo non è casuale; esprime la quiete che può seguire a un urlo di dolore, rappresentando la dualità di un’esistenza interrotta e una nuova vita che si afferma. Le immagini, accompagnate da una colonna sonora suggestiva, conducono il pubblico in un viaggio che non è solo un ricordo, ma anche una celebrazione della resilienza umana. Si fa riferimento a come, nonostante la tragedia, la popolazione sia riuscita a ricostruire e a guardare avanti, imparando a convivere con il dolore senza lasciarsene sopraffare.

Collaborazioni che danno vita al progetto

La realizzazione dell’opera è frutto di una cooperazione tra vari artisti, tecnici e volontari, tutti uniti dall’obiettivo di commemorare le vittime e onorare la memoria storica del terremoto. Questo progetto ha coinvolto diverse professionalità, creando un ambiente di lavoro in cui competenze e passioni si sono intrecciate.

Tra i partecipanti ci sono registi, scenografi, musicisti e narratori. Ognuno ha portato il proprio contributo, offrendo un pezzo di sé stesso per ricreare un racconto collettivo ricco di significato. Questa sinergia non solo ha migliorato la qualità dell’opera ma ha anche creato un senso di comunità attorno a un tema che risuona profondamente nelle vite di molti. La collaborazione ha permesso di ottenere un risultato di grande impatto, in grado di sensibilizzare e coinvolgere il pubblico su un tema così delicato.

Il valore del progetto va oltre l’aspetto artistico; rappresenta un momento di riflessione per tutta la collettività, stimolando il dialogo attorno alla memoria storica e all’importanza della resilienza. “Ho sognato il silenzio” si pone come un faro di luce in un contesto di memoria e speranza, un’eredità che non dovrebbe mai essere dimenticata.

Attraverso questa opera, Avezzano e la Marsica si uniscono non solo nel ricordo del passato, ma anche nella costruzione di un futuro che non trascura la storia ma ne trae insegnamento e saggezza.

Ultimo aggiornamento il 13 Gennaio 2025 da Armando Proietti

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