È iniziato oggi il processo di demolizione di due edifici di proprietà dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale a L’Aquila. I fabbricati, situati in piazza Campo Imperatore, hanno subito danni significativi a causa del terremoto del 2009. Il progetto di ricostruzione beneficia degli incentivi fiscali del programma di “superbonus rafforzato”, introdotto dal decreto legge 34/2020, che ha consentito la mobilitazione di risorse importanti per il recupero e la creazione di alloggi moderni ed efficienti dal punto di vista energetico.
Dettagli del progetto di ricostruzione
Le opere di ricostruzione sono finanziate con un contributo di 3,6 milioni di euro e prevedono il completamento entro la fine del 2025. I due edifici, composti ciascuno da quattro appartamenti e fondaci, si tradurranno in un totale di 16 unità immobiliari. I progetti, sviluppati dallo Studio Masucci e dallo Studio Paris Engineering, verranno realizzati dall’impresa Oceania S.r.l., parte del network ESB Group. Una particolare attenzione è rivolta alla sostenibilità, poiché i nuovi edifici saranno classificati come NZeb , con un impatto ambientale ridotto e costi energetici contenuti.
La cerimonia di avvio dei lavori ha visto la partecipazione di diversi esponenti dell’Ater, incluso il presidente del Consiglio di Amministrazione, Quintino Antidormi, con i nuovi membri Luca Rocci e Angela Marcanio, insediati di recente. La presenza di Antonio Pantalone e Andrea Di Iorio, rispettivamente amministratore delegato e socio dell’impresa Oceania S.r.l., sottolinea l’interesse e il coinvolgimento del settore privato nella ristrutturazione del patrimonio immobiliare aquilano.
Innovazioni tecniche e efficienza energetica
Il progetto prevede l’introduzione di tecnologie moderne per garantire abitazioni non solo antisismiche ma anche ad alta efficienza energetica. Gli edifici raggiungeranno la classe energetica A4, considerata il livello massimo di efficienza attualmente realizzabile. Le strutture esistenti, originariamente carenti in termini di coibentazione, subiranno sostanziali modifiche, tra cui la realizzazione di tamponature in laterizio termico forato, coperte da un sistema di isolamento termico a cappotto. Questa tecnica aiuterà a prevenire i ponti termici, migliorando notevolmente le prestazioni energetiche.
Ogni unità abitativa verrà dotata di un sistema di riscaldamento ibrido, che combina una caldaia a condensazione in classe A e una pompa di calore. Inoltre, sono previsti impianti fotovoltaici per ottimizzare l’uso dell’energia e contribuire alla sostenibilità degli edifici. Questo approccio multidimensionale garantirà non solo comfort ma anche significativi risparmi sui costi energetici nel lungo periodo.
Impegni e progetti futuri di Ater
Antidormi ha espresso l’importanza di questo intervento nel contesto del recupero della città, sottolineando il ritardo accumulato nella ricostruzione a 15 anni dal terremoto. Ha affermato che questo progetto rappresenta un primo passo verso la realizzazione di un programma più ampio, destinato a rimediare ai rallentamenti passati e a restituire case ai numerosi inquilini rimasti senza abitazione per troppo tempo.
Ater ha accolto le preoccupazioni degli abitanti per i disagi causati dalle opere di ristrutturazione e ha assicurato l’impegno totale a velocizzare i processi di lavorazione. Sono previste, nei prossimi mesi, ulteriori iniziative che mirano a ricostruire e migliorare il patrimonio edilizio danneggiato. Questo lavoro di rinnovo non è solo un atto di ricostruzione fisica, ma anche un modo per recuperare il tessuto sociale e comunitario che l’evento sismico ha duramente colpito.
Aspetti strutturali e di sicurezza
Dal punto di vista strutturale, la demolizione e la successiva edificazione seguiranno le normative vigenti sulla sicurezza sismica introdotte nel 2018. Le nuove unità saranno realizzate con materiali e tecniche all’avanguardia, abbandonando le tradizionali murature portanti in pietra e laterizio in favore di strutture in calcestruzzo armato, concepite per intercettare i carichi verticali e le forze sismiche. L’adeguamento delle strutture comporterà un miglioramento significativo della vulnerabilità sismica degli edifici, con una prevista riduzione del rischio di ben quattro classi, passando dalla classe F alla classe B e aumentando l’indice di vulnerabilità da 0,25 a 1.
Questa evoluzione nel paradigma della costruzione offre non solo case più sicure, ma riflette anche un approccio più consapevole e responsabile nei confronti dell’ambiente e delle esigenze abitative delle persone. Con l’inizio di questi lavori, L’Aquila segna un punto di svolta verso il ripristino della propria identità e vitalità post-sisma, riaccelerando il processo di reintegrazione dei propri cittadini nei loro spazi abitativi.
Ultimo aggiornamento il 17 Gennaio 2025 da Laura Rossi