Il carcere di Taranto inaugura oggi una vendita peculiare e significativa di panettoni artigianali, prodotti dagli stessi detenuti grazie al progetto ‘Lievito‘. Questa iniziativa si inserisce in un contesto più ampio che cerca di unire l’arte della pasticceria con la riabilitazione sociale, coinvolgendo anche noti concorrenti del talent show “Bake Off Italia – Dolci in forno“. Le attività di oggi non solo contribuiscono a una causa nobile, ma offrono un’opportunità di crescita personale e professionale per i detenuti coinvolti.
Il progetto ‘Lievito’: un’opportunità di riscatto
Il progetto ‘Lievito‘ si propone di trasformare la vita all’interno del carcere attraverso attività che stimolino la creatività e favoriscano il reinserimento sociale. In particolare, il laboratorio di pasticceria ha riaperto i battenti da oltre un anno, grazie a investimenti dell’amministrazione straordinaria dell’ex Ilva, finalizzati a un piano di rigenerazione sociale. Già da tempo vengono preparati prodotti da forno salati e dolci, impiegando non solo i detenuti ma anche un esperto esterno che funge da maestro pasticcere. Il coinvolgimento di un professionista esterno, Pierluigi Barbaro, è fondamentale per trasmettere abilità e tecniche che i detenuti potranno portare con sé al termine della loro detenzione.
L’attività nel laboratorio è continua: i detenuti lavorano ogni giorno, escluso il giorno dedicato ai colloqui con le famiglie. Grazie a questa routine, non solo accrescono le proprie competenze, ma partecipano anche attivamente a un ciclo produttivo: durante l’estate, per esempio, sono stati realizzati vari prodotti per la colazione, come dolci di pasta di mandorla e specialità regionali come focaccia barese e tarallini. Con l’approssimarsi delle festività natalizie, il laboratorio si sta preparando a sfornare anche un numero importante di panettoni, puntando a raggiungere un obiettivo ambizioso di 3mila pezzi venduti.
Appuntamento con Bake Off Italia: una masterclass significativa
Oggi mattina, i detenuti del carcere di Taranto hanno avuto una visita speciale: i concorrenti dell’undicesima edizione di “Bake Off Italia – Dolci in forno“. Eleonora Occhinegro, Davide Cavasin, Maurizio Santanniello e Roberta Caruso hanno tenuto una masterclass direttamente nelle cucine del carcere, offrendo consigli e tecniche di pasticceria ai partecipanti. Questo evento ha permesso non solo di arricchire il bagaglio culturale e pratico dei detenuti, ma ha anche creato un ponte tra il mondo esterno e la realtà detentiva, rafforzando l’idea che la dolcezza possa essere un modo per riscoprire la vita e la propria identità .
La collaborazione tra il talent show e il carcere non si limita alla sola masterclass. I concorrenti hanno portato un messaggio di solidarietà , mostrando come la pasticceria possa diventare un linguaggio universale capace di unire diverse esperienze e percorsi di vita. La chiave di questo progetto è far emergere potenzialità nascoste in un ambiente spesso considerato solo per le sue rigidità , promuovendo al contempo una causa benefica.
Un ricavato benefico per la comunitÃ
Parte del ricavato dalle vendite dei panettoni sarà devoluta ad Abfo, l’Associazione benefica Fulvio Occhinegro, sottolineando l’aspetto sociale dell’iniziativa. Questo elemento non è solo un gesto di solidarietà , ma rappresenta una valida opportunità per ricostruire legami con il territorio e contribuire a progetti di utilità sociale.
Il direttore del carcere, Luciano Mellone, ha evidenziato l’importanza di fornire ai detenuti opportunità lavorative come parte del loro processo di recupero. Infatti, è necessario che, al termine della pena, possano beneficiare di competenze concrete per garantirsi un futuro dignitoso. Il progetto ‘Lievito‘ non si limita solo alla produzione di panettoni e dolci, ma si pone come un vero e proprio percorso di riabilitazione e crescita, con l’auspicio di una reintegrazione positiva nella società .
L’augurio per il futuro è che simili iniziative possano prosperare, creando nuovi legami e opportunità , e dimostrando che è possibile cambiare in meglio, anche da un ambiente chiuso come un carcere.
Ultimo aggiornamento il 11 Novembre 2024 da Laura Rossi