Avvisi di conclusione indagine per nove indagati sul crollo alla Vela Celeste di Scampia

Avvisi di conclusione indagine per nove indagati sul crollo alla Vela Celeste di Scampia

La Procura di Napoli conclude le indagini sul crollo della Vela Celeste a Scampia, coinvolgendo nove dirigenti comunali accusati di negligenza, con tre morti e undici feriti nel tragico evento.
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Avvisi di conclusione indagine per nove indagati sul crollo alla Vela Celeste di Scampia - Gaeta.it

La Procura di Napoli ha emesso avvisi di conclusione indagine nei confronti di nove persone, tra cui dirigenti ed ex dirigenti del Comune, coinvolti nella tragica vicenda del crollo della Vela Celeste a Scampia. Questo evento, avvenuto il 20 luglio 2024, ha causato la morte di tre persone e lasciato undici feriti, tra cui sette bambini. Le indagini stanno culminando in un possibile processo per reati gravi.

Dettagli sul crollo della Vela Celeste

Il crollo della Vela Celeste, un immobile situato nel quartiere Scampia di Napoli, ha avuto conseguenze drammatiche, segnando profondamente la comunità locale. La tragedia si è consumata il 20 luglio 2024, quando parte del ballatoio è crollato, provocando la morte di Roberto Abbruzzo e delle sorelle Margherita e Patrizia Della Ragione. Oltre alle vittime, il cedimento ha coinvolto altre undici persone, tra cui sette minori, che hanno riportato ferite di varia gravità. Gli eventi di quella giornata sono stati segnati dalla paura e dalla confusione, con le autorità locali che hanno immediatamente avviato operazioni di soccorso e di assistenza per le famiglie colpite.

Le indagini della Procura

La Procura partenopea, rappresentata dai sostituti procuratori Manuela Persico e Mario Canale, ha avviato un’inchiesta approfondita sul crollo. Gli avvisi di conclusione indagine, che verranno notificati nelle prossime ore, mettono sotto la lente d’ingrandimento il possibile comportamento negligente di dirigenti comunali, accusati di aver trascurato la manutenzione dell’edificio e di non aver risposto adeguatamente ai segnali di allerta. Secondo le indagini, diverse segnalazioni erano state fatte dalla società Napoli Servizi, incaricata della gestione del patrimonio immobiliare comunale, riguardo alla necessità di interventi di manutenzione. Nonostante un’ordinanza di sgombero emessa nel 2015, alcune misure di sicurezza sembrano essere state ignorate, contribuendo così al verificarsi della tragedia.

Le accuse e i reati ipotizzati

Nel contesto delle indagini, i reati ipotizzati dagli inquirenti comprendono crollo colposo, omicidio plurimo colposo e lesioni colpose. La valutazione della responsabilità, con riferimento ai documenti e all’evidenza raccolti, si fonda anche su perizie svolte da consulenti esperti, oltre ai report elaborati dalla Polizia di Stato. La realtà emersa dalla raccolta di prove e testimonianze pone interrogativi sulla gestione della sicurezza degli edifici nel territorio partenopeo, suscitando interrogazioni anche a livello istituzionale. La vicenda della Vela Celeste non è solo un caso di cronaca nera, ma un campanello d’allarme su come la manutenzione degli edifici pubblici e le politiche di sicurezza siano gestite nel Comune di Napoli.

Le prossime ore si preannunciano decisive per comprendere le evoluzioni di questa tragedia e le conseguenze legali per coloro che potrebbero essere ritenuti responsabili. La comunità, ricompattata dal dolore, attende giustizia per le vittime di un evento che ha segnato indelebilmente la vita del quartiere.

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