Baby Gang condannato definitivamente: 2 anni, 9 mesi e 10 giorni per la sparatoria in via di Tocqueville

Baby Gang condannato definitivamente: 2 anni, 9 mesi e 10 giorni per la sparatoria in via di Tocqueville

La condanna definitiva di Baby Gang a 2 anni e 9 mesi per una sparatoria a Milano riaccende il dibattito su violenza e criminalità giovanile nella cultura trap italiana.
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Baby Gang condannato definitivamente: 2 anni, 9 mesi e 10 giorni per la sparatoria in via di Tocqueville - Gaeta.it

La scena musicale italiana ha subito una deviazione inaspettata con la recente condanna definitiva del trapper Baby Gang, il cui vero nome è Zaccaria Mouhib. La Cassazione ha confermato per lui una pena che ammonta a 2 anni, 9 mesi e 10 giorni, a seguito del processo relativo a una sparatoria avvenuta nel luglio 2022 in piena movida milanese. Questa sentenza non solo segna un punto oscuro nella carriera del giovane artista, ma riaccende anche i riflettori su tematiche riguardanti violenza e criminalità giovanile nel contesto della cultura trap.

La sparatoria in via di tocqueville: i fatti

La sparatoria si è verificata tra il 2 e il 3 luglio 2022 in via di Tocqueville, un’arteria nota nei pressi di Corso Como, cuore della movida a Milano. Durante l’incidente, due cittadini senegalesi sono rimasti feriti. La polizia e i carabinieri, a seguito di una serie di indagini, hanno identificato e arrestato otto persone, tra cui Baby Gang e il suo amico ed ex complice Simba La Rue.

Il processo ha rivelato che gli imputati, tra cui Baby Gang, sono stati accusati di rissa, lesioni e detenzione di arma clandestina. Tuttavia, nonostante ci fossero prove di un’intenzione aggressiva, è emerso che non vi era il bisogno di rapina, contrariamente a quanto sostenuto dall’accusa. Durante il dibattimento, il Pubblico Ministero ha sottolineato un apparente “intento di sopraffazione” da parte della gang, avvalorato anche dall’analisi dei contratti e delle entrate economiche dei giovani coinvolti.

La decisione della Corte d’Appello e della Cassazione

A luglio 2024, la Corte d’Appello di Milano, presieduta dai giudici Peragallo, Puccinelli e Gargiulo, aveva ridotto la pena di Baby Gang da 5 anni e 2 mesi a 2 anni, 9 mesi e 10 giorni. Allo stesso modo, anche le pene per gli altri membri della crew erano state riviste in senso riduttivo. Simba La Rue, per esempio, ha visto la sua condanna scendere a 4 anni e 6 mesi, mentre Ndiaga Faye, ritenuto colui che ha aperto il fuoco, è passato da 5 anni e 8 mesi a 3 anni, 5 mesi e 10 giorni.

Questa rielaborazione delle condanne è stata possibile grazie alla considerazione delle attenuanti generiche, che hanno inciso positivamente sul calcolo finale delle pene. La Cassazione, però, ha dichiarato inammissibile il ricorso del Pg di Milano sulle assoluzioni per rapina, confermando così le decisioni prese in precedenza dalla Corte d’Appello.

Vita giuridica di baby gang e future prospettive

Dopo il suo arresto, Baby Gang era stato rilasciato lo scorso giugno 2024 e aveva anche ottenuto la revoca dei domiciliari. Con la condanna definitiva, si apre per lui una nuova opportunità: potrà richiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali. Questo non è il primo contatto che ha con il sistema giuridico: era già stato assolto in un altro processo per rapina e attualmente ha una condanna di primo grado a tre anni e 4 mesi per resistenza a pubblico ufficiale.

In tempi recenti, Baby Gang ha tentato di cambiare rotta, partecipando a incontri nelle scuole dove ha condiviso la sua storia, riflettendo sulla sua vita e sull’importanza di cercare un nuovo inizio. Tuttavia, la sua immagine pubblica continua ad essere compromessa dai vari procedimenti giudiziari a suo carico.

Il caso di simba la rue

Parallelamente a Baby Gang, anche Simba La Rue vive una situazione complessa. Nel gennaio 2025, la Cassazione ha confermato la sua condanna per lesioni e rapina legata a un’aggressione avvenuta nel marzo 2022. Il colpo era stato orchestrato con l’intento di “mortificare” la vittima, allineandosi con le dinamiche di rivalità tra bande nel contesto della trap. Simba ora deve affrontare il rischio di un cumulo pene definitive che potrebbero portarlo a scontare un periodo di detenzione in carcere.

L’epilogo di queste vicende mette in luce una realtà giovanile afflitta da tensioni e conflitti, racchiusa nel mondo della musica trap. È un panorama in cui le aspirazioni artistiche si intrecciano con comportamenti rischiosi e conseguenze legali che, nel tempo, possono influenzare gravemente le vite di coloro che ne fanno parte.

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