Badante killer Mario Eutizia: perizia psichiatrica richiesta, indagini su ulteriori omicidi

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Badante killer Mario Eutizia: perizia psichiatrica richiesta, indagini su ulteriori omicidi - Gaeta.it

Mario Eutizia, il badante accusato di aver compiuto quattro omicidi, è al centro di un'inchiesta che si fa sempre più intricata. I suoi legali intendono richiedere una perizia psichiatrica non appena sarà convalidato il suo fermo presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Nel frattempo, emergono dettagli inquietanti riguardanti le sue attività di assistenza agli anziani.

La richiesta di perizia psichiatrica

Motivazioni legali e strategiche

I legali di Eutizia, Antonio Daniele e Gennaro Romano, hanno già annunciato l'intenzione di richiedere una perizia psichiatrica per il loro assistito. Questa decisione giunge in un momento in cui si cerca di stabilire non solo la competenza territoriale per i crimini, ma anche le eventuali condizioni mentali di Eutizia. La difesa spera che una valutazione psichiatrica possa chiarire le motivazioni dietro le azioni del badante, contribuendo potenzialmente a una riduzione della pena o a una diversa interpretazione delle circostanze.

Eutizia è accusato di aver agito con "animus necandi", intenzione di uccidere, sulle persone che assisteva. La perizia potrebbe servire a spiegare se tali comportamenti siano frutto di un disturbo psicologico o di un reale desiderio di provocare morte. Una tale valutazione, vista la sua confessione su quanto accaduto e sul suo stato mentale, potrebbe influenzare in modo significativo l'esito del processo.

La figura di "Angelo della morte"

Analisi dell’accusa e conferma delle confessioni

Il pubblico ministero Annalisa Imparato ha descritto Eutizia come un "Angelo della morte", un termine che racchiude la gravità e la drammaticità della situazione. Nella richiesta di fermo, il PM evidenzia come tutte le azioni del badante convergano verso la morte dei suoi assistiti, sottolineando che le somministrazioni di farmaci letali erano intenzionali e non frutto di negligenza. La gravità delle accuse è accentuata dal fatto che, in un arco temporale di dieci anni, Eutizia ha assistito almeno 30 anziani, di cui quattro hanno trovato la morte in circostanze sospette.

Eutizia ha confessato di aver somministrato segretamente dosi massicce di farmaci, consapevole della loro potenzialità letale. Questo comportamento ha fatto sorgere interrogativi su quante altre morti potrebbero considerarsi non naturali. Gli investigatori, in questo contesto, si trovano a dover valutare possibili ulteriori vittime, mentre si stanno concentrando sul nodo della competenza territoriale, dato che i delitti sono stati commessi in diverse località.

Il profilo personale di Mario Eutizia

Contesto familiare e motivazioni dietro le azioni

Mario Eutizia, 48 anni e originario della zona della Maddalena a Napoli, ha vissuto periodi difficili nella sua vita personale. Separato dalla moglie e con una figlia, recentemente risiedeva a Caserta. Ha ammesso di avere problemi di salute simili a quelli degli anziani che assisteva, un fattore che, secondo lui, contribuiva alla sua compassione. Durante l'interrogatorio, ha espresso un desiderio di "aiuto" per non ripetere le sue azioni, raccontando come la sua intenzione fosse quella di alleviare le sofferenze, non di infliggerle.

Le sue parole, raccolte durante l’interrogatorio, rivelano una certa ambiguità morale. Eutizia riteneva di agire per pietà, sostenendo che nessuno si accorgeva delle somministrazioni anomale. La fiducia che i familiari riponevano in lui potrebbe aver ulteriormente facilitato il suo accesso ai farmaci e, quindi, le sue azioni. Tuttavia, la sua vicenda si presenta ora sotto una lente di ingrandimento accusatoria, con il timore che altre morti, classificate come naturali, possano rivelarsi omicidi non confessati.

Evoluzione delle indagini

Ricerca di ulteriori vittime e competenze territoriali

Le indagini continuano per far luce sulla verità dei fatti e per risalire all'identità delle altre due vittime che Eutizia ha ammesso di aver ucciso. Gli inquirenti stanno lavorando senza sosta per verificare la possibilità che ci siano ulteriori casi di omicidi mascherati da morti naturali, compiuti da Eutizia nel corso della sua carriera come badante. La questione della competenza territoriale, che si delinea sempre più complessa a causa della dispersione geografica degli eventi criminosi, rappresenta un altro aspetto cruciale che le autorità devono affrontare.

Con la crescente attenzione mediatica e il clamore sociale, la situazione di Mario Eutizia diventa sempre più un caso emblematico delle sfide legate all’assistenza agli anziani e della vigilanza necessaria per prevenire abusi. Gli sviluppi futuri sono attesi con interesse, mentre il pubblico e gli esperti di diritto si preparano a seguire da vicino le evoluzioni di una storia che continua a risvegliare inquietudine e domande senza risposta.

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