Un grave incidente ha colpito una famiglia ad Ancona il primo febbraio, quando una bambina di cinque anni è precipitata da una finestra di un palazzo. Dopo una lunga degenza in ospedale, la piccola è stata dimessa e ora si trova in un centro riabilitativo. La vicenda ha suscitato grande preoccupazione nella comunità e ha portato all’apertura di un’inchiesta per comprendere le dinamiche dell’accaduto e le possibili responsabilità dell’adulto presente.
L’incidente: una caduta pericolosa
La mattina del 1 febbraio, in via Rovereto, la bambina è caduta dal terzo piano di un condominio, precipitando per circa sette metri nel giardino sottostante. L’impatto è stato devastante, causando gravi traumi da caduta da grande altezza. I soccorritori sono stati allertati immediatamente e la bambina è stata trasportata d’urgenza all’ospedale Salesi di Ancona, dove è stata sottoposta a cure intensive. Le sue condizioni iniziali apparivano critiche, suscitando preoccupazione nei medici e nella famiglia, venendo ricoverata nel reparto di Rianimazione.
Durante le due settimane di terapia intensiva, il personale medico ha monitorato costantemente le condizioni della piccola paziente, fino a quando, dopo un miglioramento significativo, non è stata trasferita nel reparto di Neuropsichiatria infantile. Questo passaggio ha segnato un momento importante nel percorso di recupero della bambina, che ha lasciato l’ospedale il 6 marzo.
Dimissione e percorso riabilitativo
Dopo il ricovero, la bambina è stata dimessa dalla struttura ospedaliera e attualmente si trova in un centro riabilitativo, dove riceve le cure necessarie per il recupero delle sue funzionalità. La riabilitazione è fondamentale dopo un incidente di tale entità, dato il potenziale impatto fisico e psicologico. Esperti del settore stanno lavorando per fornire un supporto adeguato alla piccola, affinché possa superare questo difficile momento della sua vita e tornare a un’esistenza normale.
Il percorso di riabilitazione è strutturato in modo da affrontare sia le necessità fisiche, legate ai possibili traumi subiti, sia quelle emozionali, per affrontare le eventuali conseguenze psicologiche dell’incidente. Le famiglie che attraversano momenti critici come questo si trovano spesso a dover gestire non solo il dolore immediato, ma anche le implicazioni a lungo termine, che richiedono una rete di supporto solida.
L’inchiesta della Procura di Ancona
A seguito dell’incidente, la Procura di Ancona ha aperto un’inchiesta per chiarire le dinamiche della caduta e le responsabilità dell’adulto presente. Secondo le prime ricostruzioni, in casa con la bambina si trovava la madre, impegnata nelle faccende domestiche. La donna si trovava in un’altra stanza al momento dell’incidente, mentre la figlia sembrava essersi avvicinata alla finestra, probabilmente nel tentativo di recuperare un peluche con cui stava giocando.
Le indagini sono state affidate alla squadra mobile, che sta lavorando per raccogliere tutte le informazioni necessarie. È fondamentale accertare se ci siano state negligenze da parte della madre, in particolare riguardo alla vigilanza sulla bambina. La situazione ha destato un ampio dibattito sulla sicurezza delle abitazioni e la necessità di mantenere sempre alta l’attenzione quando ci sono bambini piccoli, in particolare in presenza di finestre aperte o strutture a rischio.
Le indagini procedono, e la comunità di Ancona rimane con il fiato sospeso, augurandosi un completo recupero per la bambina coinvolta in questo drammatico episodio.